Messina, chiedono il divorzio ma scoprono di non essere sposati

Chiedono il divorzio ma scoprono di non essere sposati: il parroco a giudizio

Il sacerdote aveva dimenticato la trascrizione. Un mese fa, la sentenza

Un matrimonio celebrato ma mai registrato, una separazione impossibile da formalizzare e una battaglia giudiziaria durata oltre un decennio.

È la vicenda paradossale, raccontata dal “Corriere della Sera”, di una coppia siciliana senza figli. Circa un anno dopo le nozze religiose, i due hanno deciso di dirsi addio scoprendo però che, per lo Stato, non erano mai stati sposati.

Messina, la richiesta di divorzio e la scoperta choc

Il colpo di scena emerge al momento del divorzio: il parroco che aveva officiato le nozze nel 2009 a Messina si era dimenticato di trasmettere l’atto nei registri dello stato civile. Un errore che trasforma la crisi coniugale in un caso giuridico.

La donna, impossibilitata a procedere con la separazione legale, chiede un risarcimento per i danni subiti e tenta di ottenere dall’ex marito il consenso per una trascrizione tardiva del matrimonio, necessaria per rendere valida l’unione agli occhi della legge. Ma l’uomo rifiuta formalmente, mettendo fine a ogni possibilità di regolarizzazione.

Il parroco e la Curia accusati di negligenza

Da quel momento parte una lunga trafila giudiziaria. Nel 2011 la donna cita in giudizio il sacerdote e la Curia, accusandoli di negligenza e chiedendo il risarcimento di oltre 66.000 euro, somma dei finanziamenti contratti per le nozze e la nuova casa.

Tuttavia, il Tribunale di Messina prima (2019) e la Corte d’Appello poi (2023) respingono la domanda. Secondo i giudici, l’ex marito non era tenuto per legge a concedere il consenso e la donna avrebbe potuto promuovere da sola la procedura di trascrizione.

La decisione della Cassazione

La vicenda approda infine in Cassazione che, con l’ordinanza del 2 settembre 2025, mette un punto definitivo. Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Per la Suprema Corte non esiste alcun obbligo giuridico di acconsentire alla trascrizione di un matrimonio religioso, né è stata provata l’esistenza di un danno patrimoniale o morale concreto.

Di conseguenza, nessuna responsabilità viene attribuita al parroco o alla Curia. Che fine ha fatto l’ex coppia? Il “Corriere della Sera” fa sapere che lei “non si è più risposata” mentre di lui “non si trovano tracce”.


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