PALERMO – “I nomi di Patrizia Valenti e Nico Torrisi non sono stati fatti dal gruppo parlamentare dell’Udc”. Dopo lo strappo con il Partito democratico ecco che esplode un’altra grana per il governo di Rosario Crocetta. Una nota che non lascia spazio ad interpretazioni, a firma del capogruppo all’Ars Lillo Firetto, del presidente della commissione Bilancio Nino Dina, di Mimmo Turano e Margherita La Rocca Ruvolo, cioè metà del gruppo parlamentare.
“Nella proposizione dei due assessori computati all’Udc – scrivono i parlamentari – , sono state gravemente violate nel nostro partito le regole democratiche poste alla base di un sistema che garantisce la rappresentanza e la corretta costruzione delle decisioni e delle scelte. I due assessori Valenti e Torrisi non risulta siano stati individuati dal gruppo parlamentare all’uopo riunito. Il rischio concreto è che entrambi possano rappresentare solo se stessi, e non l’area occidentale della Sicilia con le province di Palermo, Trapani ed Agrigento, con gravi ricadute politiche ed elettorali anche in vista delle prossime elezioni europee. Riteniamo, pertanto, di non potere garantire la maggioranza a sostegno del governo Crocetta in presenza di esponenti dell’Udc non rappresentativi del gruppo parlamentare”.
Una posizione condivisa anche dall’ex assessore alla Famiglia Ester Bonafede. “Da militante e donna di partito dell’Unione di centro – scrive la Boanfede – , auspico che il percorso di ricomposizione del governo regionale possa garantire adeguata rappresentanza al gruppo parlamentare e assicurare la maggioranza politica in parlamento perché possano essere affrontati e risolti i gravi temi che, ancora oggi, attanagliano la nostra Isola”.
Nonostante il gruppo parlamentare dei centristi sia stato a lungo riunito nelle stanze di Palazzo dei Normanni poche ore prima del rimpasto, insomma, quei due nomi non sarebbero mai stati fatti formalmente, anzi: qualche deputato racconta che il comitato regionale del partito, riunito qualche giorno prima a Catania, aveva addirittura escluso “all’unanimità” l’ipotesi di riproporre uno dei tre assessori in carica in quota Udc (Patrizia Valenti era tra questi). Una ricostruzione della quale, però, non c’è traccia nel documento ufficiale fuoriuscito da quella assemblea.
Ma mezzo gruppo è sul piede di guerra. E non se la prende solo con il presidente Crocetta ma anche con il segretario regionale Giovanni Pistorio e il presidente Udc Gianpiero D’Alia. Sarebbero stati loro – lamenta qualcuno – a prendere decisioni con il governatore senza consultare il gruppo. Lo scontro sarebbe nato in particolare sul nome di Nico Torrisi. Una nomina che ha scatenato qualche malumore, visto che il neo assessore non è un esponente dell’Udc, eppure è entrato in giunta in quota centristi.
D’Alia, però, getta acqua sul fuoco che rischia di incendiare il partito: “Capisco che alcuni colleghi siano preoccupati, probabilmente il presidente Crocetta è stato troppo veloce, ma c’era una crisi di governo in corso”, dice il presidente nazionale dell’Udc. E annuncia: “Nei prossimi giorni convocheremo il comitato regionale e il gruppo parlamentare e ci confronteremo: chiariremo tutto”. Ma nel frattempo chi ha firmato il comunicato racconta: “Non siamo gli unici, ci sono troppi maldipancia”.