PALERMO – “La confusione che sta generando questa voglia assurda di antipolitica mi ha proprio stufato. Io sono una persona seria e quando parlo lo faccio in nome del mio partito, che correrà a queste amministrative col proprio simbolo e con le proprie liste”. Così il commissario di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè, in un post su Facebook. “Io non riesco più a capire se chi parla, parla per tifo o perché è rappresentante di una lista – dice Miccichè -. Perché il tifo a me piace, mi diverte, ma serve a poco. Perciò sono ancora e sempre disponibile al confronto, ma da oggi non sederò più a nessun tavolo, se non presenti solo ed esclusivamente i rappresentanti di liste. Io alla mia faccia non rinunzio”.
E sul tema del sostegno a Ferrandelli è intervenuto anche il leader di Cantiere popolare Saverio Romano: “A Palermo le fughe in avanti sul candidato sindaco rischiano di essere fuga dalla realta’. Sigle e partitini danno endorsement ai candidati sindaci: quanti di questi saranno nella scheda elettorale? Micciché – prosegue – ha delle buone ragioni che non vanno sottovalutate quando parla della effettiva rappresentatività e consistenza di gruppi e partiti composti per lo piu’ da ex generali senza truppe, ma occorre tenere presente l’obiettivo principale, rifuggendo da quelle provocazioni lanciate da chi, in realtà, lavora per il Re di Prussia”.
Dal canto suo Ferrandelli scrive su Facebook: “Sono candidato a governare Palermo e non a fare da spartitraffico tra i partiti e le loro correnti. Da mesi stiamo costruendo un progetto politico che supera le singole appartenenze nell’interesse del bene comune. Sono disponibile soltanto a parlare delle cose da fare per la città e dei problemi reali che vivono quotidianamente le palermitane ed i palermitani”.
