PALERMO– Mide in Sicily (Mostra Innovazione e Design) è un’iniziativa che nasce dall’Idea di Marco Calì, consulente in proprietà intellettuale, per tutelare l’attività creativa e per mettere in rete le potenzialità economiche che potrebbero derivarne. Per consulente di proprietà intellettuale e di innovazione si intende colui che tutela mediante brevetti le aziende, le quali vengono accompagnate eventualmente anche in un percorso di finanziamento. Dal 15 al 19 maggio, all’interno dell’Ecomuseo del Mare (Ex deposito locomotive /S. Erasmo), avrà luogo una serie di eventi e di esposizioni sull’innovazione in Sicilia. Potranno essere visitati gli espositori con i loro prodotti brevettati e le loro opere di design e contemporaneamente si potrà partecipare a workshop o seminari tematici che tratteranno sia l’innovazione tecnica, ma anche di prodotti, di servizi e l’innovazione sociale. Chiunque abbia idee innovative può partecipare attivamente all’iniziativa che ha come fine ultimo la rivalutazione dell’isola.
Il workshop di apertura ha visto la partecipazione di circa 300 persone che hanno assistito agli interventi di professionisti dell’innovazione declinata ai vari aspetti della società. L’assessore alla Cultura del comune di Palermo, Andrea Cusumano, ha aperto il convegno parlando di innovazione e arte, sostenendo che “una delle condizioni è che la creatività venga liberata, creatività che non ha a che fare solo con l’intelletto ma anche con il corpo il quale ha memoria. La tecnologia viene intesa quindi come estensione del corpo. L’innovazione e la sperimentazione sono quindi un binomio. Questa tematica è molto importante anche perché l’innovazione è alla base di una società che voglia crescere e comunque non esiste innovazione senza tradizione”.
“Il tema dell’innovazione è sempre stato un tema cruciale per la nostra azienda – ha dichiarato Dario Mirri, Damir srl – perché negli anni si è verificata una serie di eventi che proprio nell’innovazione tecnica, commerciale e della formazione dei dipendenti ha visto l’elemento cardine. Oggi stiamo innovando gli impianti pubblicitari cittadini trasformandoli in schermi digitali, dotandoli di una rete wifi libera in modo tale da fornire alla cittadinanza dei servizi aggiuntivi e integrativi che possano coinvolgere la nuova tendenza web e social, ma che possano anche consentire una maggiore forza del mezzo pubblicitario. Il collegamento con l’amministrazione comunale è molto forte, in questi anni sembra che l’amministrazione stia immaginando finalmente un nuovo regolamento che preveda e consideri questi elementi di innovazione. Questa può essere un’opportunità per la città e per le imprese che vogliono innovare e investire”.
Umberto La Commare, docente di Gestione dell’innovazione dell’Unipa, nel suo intervento ha evidenziato l’assoluto valore aggiunto che può derivare dai giovani, i quali sempre più spesso sono costretti a fuggire altrove ma sono essi i reali protagonisti dell’innovazione. “Bisogna realizzare una connessione tra conoscenza e mercato. Investire sulla conoscenza perché rappresenta la radice del progresso umano e sociale, ma anche una condizione per lo sviluppo economico. Generare valore economico perché è l’unico strumento per trattenere i giovani nel nostro territorio. L’innovazione la fanno i giovani, che portano le idee nuove, bisogna includerli nei processi di innovazione”. Gli strumenti a tal fine sono rappresentati da: università, centri di ricerca, start up, imprese, terzo settore, incubatori di impresa, distretti tecnologici, investitori, associazioni di categoria.
Presente anche l’assessore allo Sviluppo Economico Giovanna Marano, alla quale è stato affidato uno dei settori più difficili, lo sviluppo locale e del lavoro, che rappresenta un costante deficit in Sicilia. “Solo la Grecia è davanti a noi per disoccupazione”, afferma. Per l’assessore Marano la difficoltà principale da superare è la disuguaglianza inserita in un paese che arretra allargando maggiormente la forbice sociale. La sua proposta è la creazione di spazi collettivi, un’innovazione sociale che abbia una dimensione pubblica, la creazione di una rete cittadina per esercitarsi collettivamente e connettere tutte le realtà già presenti.