LAMPEDUSA (AG) – Prigionieri di Lampione, l’isolotto disabitato a ovest di Lampedusa, a causa del mare mosso per oltre 24 ore. Senza cibo e senza un tetto sotto il quale ripararsi, con il rischio di finire in serio pericolo anche perché con il mare forza 6 era impossibile per le motovedette avvicinarsi alla costa. E infine salvati con l’elicottero che li ha recuperati uno ad uno.
I 32 migranti, 27 uomini, 4 donne e un bambino originari di Costa d’Avorio, Mali, Camerun e Guinea sono ora al sicuro a Lampedusa, con l’elicottero della Guardia Costiera che ha compiuto cinque viaggi per portarli via dallo scoglio abbandonato. L’imbarcazione utilizzata dai migranti per la traversata, un barchino di circa 7 metri, non è stata rinvenuta.
Sono state ore complicate, le ultime, per i soccorritori della Capitaneria di porto. Già ieri, i militari hanno ripetutamente provato ad avvicinarsi a Lampione per imbarcare il gruppo, ma le alte onde non hanno permesso il salvataggio. Stessa cosa, per quasi tutta la mattinata di oggi.
La polizia, cercando di tamponare l’emergenza, ha consegnato ai militari della motovedetta dei viveri da lanciare ai migranti. I generi alimentari sono stati calati dall’elicottero. In tarda mattinata, un medico, trasportato dall’elicottero della Capitaneria, è giunto a Lampione ed ha controllato i migranti. Tutti sono risultati essere in buone condizioni di salute.
Consapevoli del fatto che non potevano più rimanere sull’isolotto di Lampione, è stato prima deciso di trasferire sulla terraferma di Lampedusa, utilizzando appunto l’elicottero, donne e bambini. Poi, la stessa decisione è stata presa anche per i 27 uomini.
I 32 migranti, giunti a Lampedusa, dopo un primo triage sanitario, sono stati trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola dove c’erano già 431 persone. A causa del mare in tempesta, oggi non è stato possibile effettuare trasferimenti. Nessuno dei due traghetti che fanno la spola con Porto Empedocle è riuscito infatti a mollare l’ancora.