Sunday bloody sunday, cantavano gli U2. E un’altra domenica ‘sanguinaria’ sembra attendere al varco un Pd regionale sempre più sfinito dalle lotte intestine. Le cosultazioni prenderanno il via questa volta a Gela. Promotore, il deputato regionale pidino Miguel Donegani, sentito da Live Sicilia.
“La nostra è una consultazione che si rivolge agli iscritti e agli eletti, così come previsto dallo statuto approvato dal segretario Giuseppe Lupo e dalla direzione regionale del partito – dice Donegani – Domenica, molto semplicemente, chiameremo gli elettori del Pd a Gela ad esprimere il loro giudizio su un tema delicato come il sostegno alla giunta Lombardo”.
Ma non si tratta dello stesso tipo di consultazione della base per la quale in Pd di Caltagirone è stato commissariato: “È un po’ diverso rispetto alla vicenda di Caltagirone. In quel caso si è trattato di referendum, con tanto di gazebo. A gela sarà invece una consultazione, che avrà luogo nella sede del circolo di Gela. Abbiamo consultato i nostri iscritti per l’elezione del segretario nazionale e di quello regionale; li abbiamo chiamati ad esprimere la loro opinione sui candidati alla Regione, alla Provincia, anche nei Comuni minori. Credo che su un tema così importante sia quasi obbligatorio conoscere cosa ne pensa la base. È una questione morale”.
Cosa ne penseranno gli altri deputati del Pd all’Ars? “È noto che esistono posizioni diverse all’interno del partito, proprio come nel gruppo – continua il deputato nisseno – Solo che adesso anche dal nazionale esiste una frangia sempre più numerosa che spinge verso le consultazioni. Ne va di mezzo il modello di partito che vogliamo. Giusto per citare un paio di esempi, questo governo non sta affrontando in modo adeguato il rilancio industriale dell’isola, attraverso un valido piano industriale. E poi occorrerebbe una riforma seria del sistema del 118. Questi sono solo un paio di esempi delle politiche di disattenzione registrate ad opera di questo governo”.
“Mi sono fatto promotore di queste consultazioni – prosegue – perché è giusto che ci si prepari ad essere alternativi davanti a un’ipotesi di fallimento di governo. Attenzione, non dico questo perché sono contrario all’alleanza con l’Mpa, anzi la vedo favorevolmente. Il candidato del Pd a Gela che io ho sostenuto e che ha vinto sia le primarie che le elezioni amministrative, era sostenuto anche dall’Mpa. Ma lì la gente lo sapeva, chi ha votato Angelo Fasulo sapeva di stare votando un candidato sostenuto anche dall’Mpa. Quello che invece si è fatto con Lombardo alla Regione si chiama ribaltone, non ci sono altre definizioni. E il mio partito deve cominciare a riflettere seriamente su quello che sta facendo”.
Che sia già troppo tardi per le riflessioni? “Queste cose – continua Donegani – la corrente alla quale aderisco le dice da due anni. Le ha dette Bianco, le ha dette Mattarella, le ha dette Rosy Bindi. L’elenco sarebbe lunghissimo. Ciò che cambia oggi è che si sta arrivando a concretizzare un’opinione sempre più diffusa all’interno del partito attraverso degli strumento democratici. Addirittura oggi alcune frange del partito non vogliono nemmeno più il referendum consultivo, ma chiedono un referendum deliberativo. E credo che di questo si discuterà nella riunione della direzione regionale, che dovrebbe essere convocata per fine mese”.
Il Pd arriverà a spaccarsi? “Io penso – conclude Donegani – che le consultazioni democratiche servano a rilanciare il tema dell’unità, il confronto è il sale della democrazia. Certo, a questo punto una qualche risposta dovrebbe arrivare dalla direzione regionale. Se anche questa consultazione dovesse indicare lo stesso tipo di sentore, la direzione dovrà quantomeno prenderne atto”.