MILITELLO IN VAL DI CATANIA – La comunità militellese abbraccia il neo presidente Nello Musumeci. La prima visita ufficiale in veste di Presidente della Regione non poteva che farla nel suo paese d’origine. Quella Militello in Val di Catania che l’ha visto appena ventenne comiziare in piazza e dare battaglia tra i banchi del consiglio comunale con il Movimento Sociale Italiano. E’ stata una cerimonia “sobria ma intensa” con gli amici di sempre nella cornice solenne dell’aula consiliare. Il presidente del consiglio e i due capi gruppo hanno fatto il punto su due emergenze che riguardano Militello: la sicurezza del territorio e il diritto alla salute per i militellesi e per gli abitanti dei paesi limitrofi.
Il sindaco Pd Giovanni Burtone ha ringraziato Musumeci a nome della città di Militello. “Tu ci conosci, sei uno di noi e sai che siamo orgogliosi e fieri: non siamo qui a presentare la lista della spesa”, ha esordito il primo cittadino. Il sindaco ha specificato che la situazione “difficile” vissuta dalla comunità di Militello è la stessa degli altri paesi del calatino: un modo per sottolineare le esigenze di un territorio da “rilanciare”. La prima matassa da sbrogliare riguarda il declino demografico causata “dalla migrazione delle giovani forze migliori che non hanno la possibilità di essere protagoniste”. Burtone ha chiesto al Presidente un intervento deciso per rilanciare le aree interne attraverso una politica agricola rinnovata, un turismo in grado di legarsi con i beni culturali e una proficua “sinergia tra Regione ed enti locali”.
Musumeci, accolto dagli applausi dei militellesi, è partito dalle origini del proprio impegno politico. Dalle proprie radici. “In quest’aula ho messo piede per la prima volta nel giugno del 1975 quando io e Giovanni Burtone siamo stati eletti consiglieri comunali, nessuno avrebbe mai potuto dirmi che dopo qualche tempo avrei rimesso piede in questo consiglio comunale da Presidente della Regione”, ha detto. “Erano gli anni in cui i giovani avevano soltanto strade in salita, necessità di studiare e fare militanza e attivismo: nulla era concesso gratis ai giovani che facevano politica”, ha ricordato il Presidente. Musumeci ha ribadito che l’elezione “non è un punto di arrivo, ma di partenza”. Poi un impegno solenne. “Sarò appagato soltanto se riuscirò in questi 5 anni a restituire al popolo siciliano la speranza e il diritto all’orgoglio di sentirsi figli di questa terra”. La situazione di partenza, però, non è lusinghiera. “La Sicilia vive una stagione drammatica, ho trovato una regione a pezzi perché la crisi è politica, economica, sociale ma anche di valori perché il nostro nemico si chiama rassegnazione”, ha tuonato il Presidente. “Il sentimento della paura che qualcuno vive malcelato è un sentimento che deve fare riflettere: la libertà è tale solo se il cittadino si sente sicuro”, ha argomentato.
Musumeci reputa “inscindibile il binomio tra libertà e sicurezza”. L’agire dell’uomo politico deve andare nella direzione dell’incontro con il cittadino. “Le istituzioni hanno il dovere di stare accanto a chi ha paura per fare sentire più vicino lo Stato in tutte le sue articolazioni”, ha detto Musumeci che ha annunciato una visita privata ai familiari delle donne di Mascali barbaramente uccise nella loro abitazione di Mascali la scorsa settimana. Il Presidente ha ricordato che l’autore dell’efferato delitto non è un immigrato, ma anche che l’omicida dei coniugi di Palagonia non è un italiano. “E’ da sciocchi pensare possa reggere l’equazione immigrato-delinquente”. “La paura c’è e serve ogni misura per poterla neutralizzare”, ha detto Musumeci promettendo di potenziare la presenza delle forze dell’ordine nelle zone rurali.
Poi un passaggio sulla città. “Militello vive una stagione difficile e io sono sinceramente convinto che la presenza del sindaco Burtone con la sua esperienza possa favorire un processo di ripresa”, ha spiegato con fair play Musumeci. Nel rinnovare l’intenzione di “ritrovare l’orgoglio di essere militellesi”, il Presidente ha spronato i concittadini ad agire in prima persona senza aspettare l’intervento degli altri. “Non chiediamoci cosa fanno gli altri per noi, ma chiediamoci cosa facciamo noi per il Comune e la Regione”, ha detto parafrasando Kennedy e invitando tutti a svolgere “il mestiere difficile di cittadini”. E sull’ospedale Musumeci parla di potenziamento a partire da un incontro che nei prossimi giorni si terrà a Militello tra Burtone e il neo assessore Ruggero Razza.
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