CATANIA – 488 giorni per un’esame radiologico al seno, 245 per un’ecografia cardiaca e addirittura, 1466 giorni per una visita odontoiatrica. Sono questi alcuni dei dati contenuti nel dossier realizzato dall’Osservatorio dei diritti del malato dell’associazione Onlus Codici e presentato stamattina dal segretario regionale Manfredi Zammataro, che dipingono un quadro allarmante di un sistema sanitario “pieno di contraddizioni” e che, nonostante sia tra i più costosi, non risponderebbe alle esigenze della cittadinanza. “La situazione che emerge dal dossier è inquietante – spiega Zammataro – e parla di una Sanità che ha perso di vista la centralità del paziente, e questo lo si evince anche e soprattutto dai disservizi nei confronti degli utenti e dalle lunghe liste di attesa cui si è costretti a sottostare per accedere al servizio pubblico”.
Tempi di attesa per semplici analisi o per esami “salvavita” che, a volte, superano i tre anni, “da terzo mondo”, secondo il segretario regionale di codici, in contrasto con il costo generale del sistema sanitario regionale. Insomma, secondo i rappresenti della Onlus, dunque, la spesa sostenuta in ambito sanitario non tornerebbe in termini di servizi ai cittadini, “che devono attendere un anno anche per esami fondamentali – continua Zammataro – come ad esempio quelli relativi alle neoplasie. “Noi, come Osservatorio dei diritti del malato – aggiunge – puntiamo il dito su una certa politica che, in questi anni, ha tagliato i fondi per quanto riguarda i servizi offerti al cittadino, i posti letto, insomma ha reso la Sanità sempre più distante dalla gente. Questa folle politica regionale – incalza – ha anche fatto sì che, ogni giorno, i medici debbano fare i conti con strutture degradate e carenze di strumenti, ma che soprattutto gli utenti non abbiano risposte”.
Per questo faranno avere il dossier ai palazzi della Regione e a quello di città, magari interessando, nel caso di Catania, l’esperto del sindaco Bianco in materia sanitaria, Francesco Santocono che, proprio in un’intervista rilasciata a LivesiciliaCatania, aveva spiegato il suo ruolo, ovvero raccogliere le richieste e le esigenze della cittadinanza, per permettere al sistema sanitario di dare risposte più puntuali. “Noi da anni raccogliamo le segnalazioni e le denunce da parte di chi, si rivolge al mondo sanitario e sbatte contro un muro di gomma. Daremo copia del dossier anche all’esperto del sindaco – conclude – che ci troverà disponibili nel fornire qualsiasi supporto e che potrà trovare nella nostra associazione un soggetto con cui dialogare, magari sedendosi intorno a un tavolo”.
Per agevolare gli utenti, a partire dalla prossima settimana sarà attivato uno sportello a per segnalare i casi di mala sanità, in via Caronda 106, al quale denunciare i disservizi o i casi di vera e propria mala sanità.

