PALERMO – “Non c’è dubbio Scoma e Germana sono le proposte di Prima l’Italia sul tavolo delle amministrative siciliane”. Il coordinatore regionale Nino Minardo gioca la carta della chiarezza a margine di una riunione fiume online con il leader Matteo Salvini. Sul protagonismo del Carroccio in terra sicula non nutre dubbi e conferma che tratterà personalmente le interlocuzioni con gli alleati per trovare la quadra. Una sintesi non semplicissima soprattutto con i pasdaran del Musumeci bis. E avverte gli alleati bizzosi: “I giochi si decideranno in Sicilia, non a Roma”.
La Lega chiederà presidente della Regione o il sindaco di Palermo. Conferma che con Salvini avete deciso così nel corso della riunione di ieri?
Innanzitutto la nostra è stata una riunione organizzativa. Abbiamo formalizzato le nomine dei commissari provinciali, i precedenti sono stati sostituiti perché candidati alle prossime elezioni come prevedono le regole del nostro partito. A loro auguro buon lavoro, ne hanno veramente bisogno. Poi sul piano politico abbiamo ribadito quello che sosteniamo da sempre.
Cioè?
Il tempo dell’attesa è finito. Momento di decidere è arrivato, il centrodestra è in ritardo. Mi farò io stesso promotore nelle prossime ore di un’interlocuzione con gli alleati (che ci vorranno stare) per chiudere su una proposta di centrodestra per i prossimi appuntamenti elettorali: amministrative e regionali. La Lega in questa tornata elettorale non farà da spettatrice ma svolgerà un ruolo da protagonista. Poi vedremo con gli alleati se indicheremo Palermo, Messina o la Regione.
Gli osservatori notano delle spaccature difficili da ricucire. Sta per intraprendere una missione impossibile?
Io posso affermare che con la maggioranza della coalizione c’è un dialogo costante e costruttivo e vedo molto a portata di mano la possibilità di fare sintesi.
A chi si riferisce?
Penso agli autonomisti, Forza Italia, Noi con l’Italia, la nuova Dc e l’Udc.
E Fratelli d’Italia?
C’è un buon dialogo con i riferimenti siciliani ma in questo momento c’è una posizione più ampia a livello nazionale che vede questo partito su candidature autonome un po’ ovunque.
E’ reale il rischio che Giorgia Meloni si isoli e replichi a livello regionale un modello isolazionista?
Sembrerebbe così. Ma sarebbe un gravissimo errore, spero di sbagliarmi ed essere smentito e ritrovarmi con un centrodestra che corre unito in tutti gli appuntamenti elettorali.
Il muro contro muro ha riguardato il Musumeci bis. Se invece Fratelli d’Italia proponesse un altro candidato non si creerebbe una situazione più conciliante per arrivare a sintesi?
Tutte le posizioni sono legittime. Credo che come avviene a livello locale, anche a livello regionale c’è una coalizione in Sicilia rappresentativa dell’intero territorio e dei vari partiti. Sarà la coalizione siciliana a fare sintesi e riportare al tavolo nazionale le risultanze del tavolo regionale. Credo sia corretto prendere atto di ciò che i partiti siciliani sapranno riferire a livello nazionale. E’ la Sicilia che decide come ha detto il nostro leader Salvini ha più volte detto.
Restate su Scoma a Palermo e Germanà a Messina finche non si farà sintesi. Giusto?
Certamente. Non c’è dubbio: Scoma e Germana sono le proposte di Prima l’Italia sul tavolo delle amministrative siciliane.
Segretario, parliamo dal progetto di “Prima l’Italia”. Quali prospettive? Quante adesioni da parte degli alleati?
Le prospettive sono ottime. Il progetto parte dalla Sicilia e nono certo che avrà anche sul piano nazionale un’ottima ricaduta: è un segno importante di apertura al civismo e agli amministratori locali. Ma anche ai partiti del centrodestra che vorranno intraprendere un percorso di questo tipo. Non c’è nulla ancora di concreto, l’idea è stata lanciata da pochi giorni. Dei risultati parleremo strada facendo.