MISILMERI (PA) – Giochi fatti per le prossime elezioni a Misilmeri: il 16 e il 17 novembre il paese alle porte di Palermo sarà chiamato alle urne, dopo che la precedente amministrazione è stata sciolta per infiltrazioni mafiose. Ma Misilmeri in questi giorni si è ritagliata un posto nelle cronache soprattutto per l’operazione dei carabinieri che ha portato a indagare una decina di professionisti per presunte influenze sugli appalti. Tra gli indagati anche Rosario Rizzolo (autodefinitosi renziano) che, contrariamente a quanto annunciato in un primo momento, ha ritirato la sua candidatura a sindaco. Turbolenze che hanno finito con l’influenzare la campagna elettorale, in cui a questo punto la questione morale giocherà un ruolo di primo piano.
Oggi, alla scadenza del termine ultimo per la presentazione delle liste, sono in sei a risultare in corsa per la fascia tricolore: oltre a Rosaria Stadarelli, dirigente Pd che ha indicato come assessore Fabrizio Ferrara (consigliere comunale di Palermo), ci sono il grillino Giuseppe Farinella, l’ex assessore della giunta Badami Giusto Chinnici, l’ex sindaco Gaspare Di Spezio (in carica dal 1994 al 2003, fino allo scioglimento del Comune), Giovanni Lo Franco (già del Pid ed espressione del mondo dell’associazionismo), e all’ultimo si è aggiunto anche Francesco Vitrano, ex assessore di Badami ma mai organico al Pd.
Le liste sono quasi tutte civiche con i partiti che, per lo più, hanno preferito non concedere i simboli anche perché le contaminazioni tra centrodestra e centrosinistra, come in tutti i paesi, sono assai frequenti. Stadarelli conterà su due liste (tra cui Drs), altrettante per Chinnici (di cui una denominata “Cristiani in azione”) e Lo Franco; una a testa per Vitrano, Farinella e Di Spezio.
