Monterosso alla guida di Irfis | Crocetta decide il futuro di Basile - Live Sicilia

Monterosso alla guida di Irfis | Crocetta decide il futuro di Basile

Nelle mani del Segretario generale le funzioni del patron di Ksm che da anni è al centro di un intreccio pubblico-privato.

PALERMO – Il futuro di Rosario Basile all’Irfis sarà deciso tra sei giorni. Per il 26 settembre, infatti, è stata convocata l’assemblea dei soci della “quasi banca” regionale. Il socio, però, è uno solo: la Regione siciliana, ossia il governatore Rosario Crocetta. Nelle sue mani il destino nell’azienda del patron della Ksm e attuale presidente dell’azienda.

Basile, intanto, ha informato ufficialmente della sua vicenda giudiziaria tutti gli “attori”. Tutti, compreso il governatore. Che adesso ha deciso di prendere tempo: nessun norma, infatti, prevede la decadenza automatica del presidente nel caso di vicende come la sua. Non sono contestati, infatti, reati contro la pubblica amministrazione al momento. E così, l’addio di Basile potrebbe giungere solo dalle dimissioni del diretto interessato o, appunto, dall’intervento dell’assemblea dei soci.

Ma Crocetta, dicevamo, prende tempo. E ha buone ragioni per farlo. Intanto, perché vuole attendere i prossimi giorni per capire se la posizione di Basile si alleggerirà o, al contrario, aggraverà. La vicenda, tutta privata ma con risvolti che vanno – stando alle prime notizie – anche oltre quel recinto, col presunto coinvolgimento di pubblici ufficiali, è ancora piena di dubbi e interrogativi. Crocetta non sembra intenzionato a reagire “di pancia”, in un senso o nell’altro. Anche, trapela da Palazzo d’Orleans, a causa del coinvolgimento di altre persone, compreso il bambino che sarebbe stato il frutto della relazione tra l’imprenditore e la donna.

L’altro buon motivo per non andare allo “strappo” è molto semplice: gli arresti domiciliari, infatti, impediscono a Basile di esercitare le proprie funzioni di presidente. Ma a Irfis c’è chi lo può fare al posto suo, ovvero il vicepresidente: Patrizia Monterosso che a causa dei guai di Basile ha preso, di fatto, le redini dell’azienda che può contare anche sull’altro consigliere Salvatore Parlato, per lungo tempo consulente del presidente Crocetta. Un cda un po’ sfortunato, a dire il vero, visto che la Monterosso, per vicende ovviamente assai diverse, è incappata in una condanna della magistratura contabile: un risarcimento da 1,3 milioni di euro per la vicenda degli extrabudget nella Formazione professionale.

Di sicuro c’è che la vicenda privata di Basile avrà riflessi anche nel “pubblico”. E sembra un po’ il destino di questo imprenditore potente e di successo, al centro da tempo di un intreccio di (legittimi, fino a prova contraria) interessi pubblici e privati, appunto. A cominciare dall’avventura e dai legami politici dell’imprenditore, candidato nella lista dell’Udc alle ultime elezioni per la Camera dei deputati. Una elezione sfiorata (Basile arriverà terzo, primo dei non eletti). Subito dopo, come da costume soprattutto in Sicilia, ecco la nomina al vertice di Irfis, allora ancora un società partecipata della Regione, prima della trasformazione in una “quasi-banca”. Un incarico sul quale si erano subito allungate le ombre del conflitto di interessi, descritte anche da Livesicilia. Un incarico, insomma, che consentirà a Basile – nonostante il controllo esercitato su Irfis da Bankitalia – di erogare prestiti e mutui ad altre imprese. Aziende guidate da colleghi ai quali, potenzialmente, Basile presta già i propri servizi attraverso la propria impresa, la Ksm appunto. Ma non solo.

Tra le società “clienti” di Basile, così come giustamente rivendicato sul sito ufficiale dell’azienda, anche una sfilza di banche, molte delle quali con sede in Sicilia, da Banca Nuova a Banca intesa, passando per il Credito siciliano. E lì il “conflitto” di complica: visto che Irfis, tramutato in mediatore finanziario, finisce per muoversi proprio all’interno del settore del credito. Un intreccio, dicevamo, dove il privato finisce per tirare con sé il pubblico.

A cominciare dalle relazioni di Basile, vecchie e nuove, non solo con inqulini importanti dei Palazzi della politica, ma anche con quelli dei Palazzi di giustizia. Una inchiesta della trasmissione “Rec” raccontò, ad esempio, la storia di una “scorta” assicurata ad Angelino Alfano: resta il dubbio sulla “data” di quell’affidamento. Per la trasmissione Rai, coincideva col periodo in cui Alfano ricopriva il ruolo di Ministro della giustizia (e per questo motivo godeva di una scorta di Stato), per l’attuale ministro di Renzi invece, quella scorta risaliva al 2012, periodo nel quale non era più un esponente del governo.

Ma poi, ecco le relazioni istituzionali di vario livello. A cominciare dal mondo confindustriale. Fino al 2011, Basile farà parte del direttivo di Confindustria Caltanissetta: a dimostrazione degli ottimi rapporti con Antonello Montante; fino al 2012 sarà invece vicepresidente vicario di Confindustria Palermo. Associazione che, non è un segreto, è stata tra le maggiori sostenitrici del governo di Rosario Crocetta. Sarà proprio un fedelissimo del governatore, l’avvocato ed ex pm Antonio Ingroia, poi, a difendere – insieme a Nino Caleca – proprio Basile. La Ksm fornisce i propri servizi anche a Sicilia e-servizi. Anche alla Presidenza della Regione, Ksm assicura i propri servizi, insieme all’Assemblea regionale, agli aeroporti siciliani di Palermo e Trapani, oltre a quelli pugliesi e genovesi. E ancora, la Ksm lavora con l’Agenzia del demanio, le autorità portuali di Palermo e Messina-Milazzo. E poi tra i clienti, anche i Comuni di Agrigento, Caltanissetta e Gela, la città del governatore.

Ma prima ancora dell’esecutivo di Crocetta, Basile sembrava guardare con simpatia al governo Lombardo. Sempre in occasione dell’inchiesta di “Rec”, infatti, un ex dipendente della Ksm racconta: “Ricordo che proprio qualche mese prima di salire Raffaele Lombardo come presidente della Regione, c’è stato un incontro presso la struttura della Ksm con tutta la famiglia Basile e tutte le guardie giurate. Addirittura persone che erano in ferie sono venute per sostenere Raffaele Lombardo”. Poco dopo, la mobilitazione sarebbe servita per fare eleggere al consiglio comunale di Palermo l’amministratore delegato del gruppo Basile, cioè Salvatore Finazzo: “Il sistema – raccontava un manager di Ksm sempre a Rec – è creare il politico. Si portano i propri dipendenti a votare il candidato che si deve fare eleggere”. L’impresa e la politica. L’economia e il pubblico. Perché la storia di Basile è privata, privatissima. Ma fino a un certo punto.


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