CATANIA – E’ durata oltre tre ore l’udienza del processo per la morte della piccola Nicole, morta dopo il parto alla clinica Gibiino il 12 febbraio di due anni fa. Sono stati esaminati tre testi dell’accusa, rappresentata dai pm Alessandra Tasciotti e Angelo Brugaletta. Attraverso le testimonianze del capo della Squadra Mobile di Ragusa Antonino Ciavola, della dottoressa dell’Utin dell’ospedale Arezzo di Ragusa e dell’autista dell’ambulanza su cui è stata trasportata la piccola sono stati ricostruiti i momenti successivi alla nascita. Particolarmente significativa la testimonianza della dottoressa dell’Utin che ha parlato dell’arrivo della neonata a Ragusa e dell’attività inerente la documentazione medica.
Il processo, che si celebra davanti alla prima sezione penale del Tribunale monocratico, presieduta da Giuseppina Montuori, è stato aggiornato al prossimo 20 novembre. Sono previste le audizioni dell’altro operatore dell’ambulanza e anche dei genitori di Nicole. Il giudice ha chiesto che l’udienza si svolga in un’aula dove è possibile proiettare il video registrato dal padre durante il parto.
Imputati nel processo sono la ginecologa Maria Ausilia Palermo, difesa dall’avvocato Paolo Spanti, il neonatologo Antonio Di Pasquale, rappresentato dal penalista Walter Rapisarda, e l’anestesista Giovanni Gibiino, difeso dall’avvocato Piero Granata, che sono accusati di omicidio colposo. L’ostetrica Valentina Spano’, difesa dall’ avvocato Carmelo Peluso, è imputata per false attestazioni. Nel processo sono state ammesse otto parti civili: i genitori, i nonni materni e paterni, l’assessorato regionale alla Sanita’ e la casa di cura. I legali dei familiari di Nicole, gli avvocati Michele Ragonese e Mary Chiaromonte, hanno citato in giudizio la clinica Gibiino, assistita dal penalista Tommaso Tamburino. La struttura è presente nel procedimento nel doppio ruolo: parte lesa e responsabile civile.
