Morte Paolo Calissano, l'ex compagna non crede al suicidio - Live Sicilia

Morte Paolo Calissano, l’ex compagna non crede al suicidio

Aperto un fascicolo per omicidio colposo
LE INDAGINI
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Proseguono in maniera serrata le indagini per la morte dell’attore Paolo Calissano, trovato privo di vita nel proprio appartamento di Monte Mario il 31 dicembre.

Ad ucciderlo, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato un mix di farmaci. La Procura, per fare chiarezza, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Non ci sono nomi iscritti nel registro degli indagati e non è escluso il gesto volontario quanto un tragico sovradosaggio o errori nell’assunzione dei farmaci che l’attore assumeva contro la depressione. I risultati del tossicologico potranno fare chiarezza su quanto accaduto.

A trovare il corpo è stata Fabiola Palese, l’ex compagna dell’attore, che in un’intervista al quotidiano ‘Il Messaggero’ racconta quanto è accaduto. La donna ha smentito che Calissano era deceduto da 48 ore: “Non è vero. Ci avevo parlato il giorno precedente nel primo pomeriggio e la sera di mercoledì, alle 20.18, Paolo ha effettuato il suo ultimo accesso su Whatsapp”.

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L’ex compagna non vuole credere “assolutamente al suicidio”, ma piuttosto che “non abbia retto a tutti i farmaci che prendeva per via della sua depressione. In queste ultime settimane – ha raccontato – era andato molto giù e le feste di Natale lo angosciavano amplificando il suo sentirsi solo. Penso che abbia fatto un qualche pasticcio nell’assumerli, un bombardamento di psicofarmaci, ma non con l’intenzione di togliersi la vita”.

“Lui ormai – ha spiegato Palese – non usciva quasi più, si era lasciato andare e forse era tornato a prendersi le benzodiazepine in dosi massicce per riuscire a dormire”.

In passato era stata arrestato per cocaina, ma l’ex si dice convinta che da tempo ormai non ne assumeva. La depressione però, quella sì, lo continuava ad accompagnare insieme alla crisi della sua carriera iniziata anni fa proprio per quell’arresto per droga: “Gli avevano attaccato una etichetta addosso. Il mondo dello spettacolo gli aveva voltato le spalle, ma lui voleva una chance di riscatto che nessuno gli ha concesso. Continuavano a offrirgli particine o a chiamarlo solo per interviste in cui piangersi addosso. Ma si rifiutava perché aveva grande dignità”. 


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