Motta, i comitati "No Discarica" | chiedono un impegno a Carrà - Live Sicilia

Motta, i comitati “No Discarica” | chiedono un impegno a Carrà

Spiegano i componenti del Comitato: "Ci aspettiamo atti concreti, in attesa di conoscere la data della prossima convocazione della conferenza, e restano a disposizione del Sindaco per chiarire eventuali dubbi e perplessità".

Oggi l'incontro
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MOTTA SANT’ANASTASIA. A pochi giorni dall’elezione di Anastasio Carrà a sindaco di Motta Sant’Anastasia, i comitati “No discarica” chiedono un impegno concreto al neo primo cittadino in linea con quella che era stata la presa di posizione dell’amministrazione comunale precedente. Di seguito, l’intervento dei

“I Comitati “No Discarica” di Motta Sant’Anastasia e Misterbianco, su richiesta, hanno incontrato il neo eletto Sindaco di Motta Sant’Anastasia, Anastasio Carrà. Ha preso parte all’incontro anche il Sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo.

I Comitati hanno inteso, con questa iniziativa, impegnare da subito l’Amministrazione rispetto al rinnovo dell’A.I.A. per la discarica di Tiritì, che è già oggetto di discussione presso l’Assessorato regionale all’Energia, in sede di conferenza dei servizi, per l’acquisizione dei relativi pareri. Rinnovando con chiarezza la propria posizione critica, adesso avvalorata dalla relazione della commissione tecnica istituita dall’ex Assessore regionale Niccolò Marino, hanno chiesto al Sindaco Carrà di far propri i contenuti e le conclusioni della suddetta relazione e di esprimere, coerentemente, parere sfavorevole al rinnovo dell’A.I.A, in continuità con la linea adottata dalla precedente amministrazione.

I Comitati si aspettano dunque atti concreti, in attesa di conoscere la data della prossima convocazione della conferenza, e restano a disposizione del Sindaco per chiarire eventuali dubbi e perplessità. Auspicano, inoltre, che l’azione amministrativa, così come dovrebbe sempre avvenire, venga orientata dalla volontà di tutelare l’ambiente e salvaguardare la salute dell’uomo, rimarcando l’obiettivo principale della lotta: revoca dell’autorizzazione, bonifica del vecchio sito e delocalizzazione dell’impianto”.


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