PALERMO – Movida rimandata alla prossima settimana. La bozza di regolamento che da giorni tiene banco a Sala delle Lapidi, con un fuoco di fila incrociato in un clima da “tutti contro tutti”, è stata infatti rimessa nel cassetto: troppe le divergenze, su cui in questi giorni si proverà a fare sintesi. Gli uffici hanno infatti bocciato le proposte della commissione consiliare e delle associazioni di categoria, scatenando il malcontento. L’amministrazione tira dritto per la sua strada, mentre alcune forze politiche esigono il piano di zonizzazione.
Un bailamme in cui si tenterà di rimettere ordine da qui alla prossima settimana, mentre per il giovedì 29 è attesa la decisione del giudice sull’esposto presentato dai residenti contro il sindaco, il prefetto e il questore per i mancati controlli. La sfida sarà trovare una sintesi che accontenti tutti, arrivando a un regolamento, mentre sembra scontato che il sindaco dovrà ricorrere a una nuova ordinanza visto che la vigente scadrà a fine ottobre.
LE REAZIONI
“Preso atto del rinvio della discussione sul regolamento della cosiddetta ‘movida’, anche in seguito alle criticità sollevate dalle associazioni di categoria, ci aspettiamo che l’amministrazione faccia rispettare le norme nazionali in materia che contengono limiti in decibel ben precisi- ha dichiarato a caldo Antonio Ferrante, Presidente di Vivo Civile – e ciò a tutela di gestori, residenti e albergatori che vedono i turisti fuggire a causa del baccano notturno. A chiedere sicurezza contro l’abusivismo e la violazione delle regole minime di convivenza sono, per primi, i gestori onesti che rispettano le regole e si vedono costretti a subire da una parte la concorrenza sleale se non addirittura criminale degli abusivi e dall’altra vengono addirittura accomunati agli stessi abusivi, pagando colpe non loro. Chiediamo certezza – ha concluso Ferrante – e anticipiamo sin d’ora che porremo al vaglio dei nostri legali eventuali ulteriori ordinanze perché il tempo di mettere pezze è finito e la città merita sicurezza e serenità per poter programmare il futuro”.
“Io e Nadia Spallitta abbiamo chiesto di arrivare a un regolamento condiviso – dice il capogruppo di Fi Giulio Tantillo – ho pertanto avanzato la proposta di un regolamento a tempo, cioè della durata di sei mesi, evitando al sindaco di emanare nuove ordinanze. Approveremo la bozza proposta dalla giunta e dopo sei mesi gli uffici dovranno portare quanto chiesto dal consiglio; intanto questi sei mesi saranno una fase di verifica per capire se le regole funzionano o meno. Secondo noi non funzionano. Il consiglio non rinvia, ma non ci saranno scuse per nessuno. Per quel che ci riguarda, chiederemo di ritoccare la parte delle deroghe e quella delle sanzioni”.