PALERMO- “Tutta la Regione diventerà arancione e quindi noi abbiamo vinto la nostra battaglia perché, se non avessimo dichiarato la zona rossa il 17 gennaio, probabilmente saremmo rimasti tutto il mese di febbraio condannati a restare del tutto chiusi. E’ chiaro che se dovessero emergere delle particolari esigenze soprattutto nelle aree metropolitane adotterò dei provvedimenti da zona rossa limitati ai focolai ma voglio sperare nella condotta responsabile di questa minoranza che ci ha messo in difficoltà nel periodo delle festività e quindi il nostro obiettivo adesso è quello di puntare alla zona gialla e per farlo abbiamo bisogno di una condivisione da parte di tutti perché la politica arriva dopo. Quello che conta è innanzitutto il numero dei contagi e il numero dei decessi”. Sono parole del presidente Musumeci e giungono da Caltanissetta, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.
Cosa dice davvero il presidente
Le parole di Musumeci sono una evidente apertura allo scolorimento delle restrizioni in Sicilia, ma, in filigrana, c’è dell’altro. Si legge, cioè, la conferma di una linea d’assoluta prudenza che la Regione ha adottato fin dall’inizio. La ‘condotta responsabile ‘ è il perno del ragionamento, la condizione necessaria. La Sicilia si è trovata in difficoltà per la leggerezza di alcuni, sotto le vacanze di Natale. Se alla superficialità si sostituirà un atteggiamento rigoroso, potremo fare altri discorsi. La possibilità di calmierare i tragici effetti del Covid passa soprattutto da comportamenti individuali di un certo tipo che prescindano dai controlli. Non si può pensare che ci sia un guardiano per ogni siciliano, ecco perché dobbiamo essere i guardiani di noi stessi. “Quello che conta è innanzitutto il numero dei contagi e il numero dei decessi”. E’ il dato centrale e tremendo: quante persone soffrono, quante persone muoiono. Il resto, sia pure importantissimo, viene dopo.
La Sicilia zona arancione
Come sappiamo, la Sicilia, da lunedì prossimo, sarà zona arancione. Ieri il ministro per la Salute, Roberto Speranza, ha firmato le ordinanze e ha commentato: “La sfida al virus è ancora molto complessa”. Ed è sacrosanto perché i dati della mortalità sono agghiaccianti. C’è poi il calvario delle terapie intensive, come abbiamo raccontato. “Un dato da tenere presente in Italia e in Sicilia è la elevata mortalità dei pazienti Covid19 in molte rianimazioni che arrivano a registrare anche il novanta per cento di deceduti”, ha detto il professore Antonello Giarratano, componente del Comitato Tecnico Scientifico regionale. La battaglia va combattuta con attenzione.
‘Furbetti del vaccino’, niente seconda dose
Il presidente ha poi annunciato la linea dura: “Non vi sarà la seconda dose per i furbetti del vaccino. Sarebbe come legittimare un atto di irresponsabilità ed eticamente deplorevole. Al di là delle responsabilità penali per le quali stanno già lavorando la magistratura e i carabinieri del Nas, abbiamo avviato delle inchieste interne e sospeso due dirigenti. Il fenomeno non è così vasto come si pensava nei primi giorni. Qualcuno parlava di centinaia di coinvolti ma pare sia limitato a qualche decina ma anche se fosse stata una sola persona è da condannare questo atteggiamento che non fa onore all’impegno e al grande senso di responsabilità dimostrato da tutti i medici che sono in trincea ormai da un anno”.
Aggiornamento
“Speriamo che nel mese di aprile si possa arrivare ad una riapertura che metta gli operatori economici nelle condizioni di tornare a lavorare e quindi di tornare a guadagnare e di uscire da questo tunnel dove il buio sembra avere spento ogni speranza. La speranza rimane in vita: lo abbiamo visto e lo vedremo di più nelle prossime settimane. Ma la speranza va alimentata non soltanto dalla forza di ciascuno di noi, ma anche dai comportamenti di ciascuno di noi. E sono sicuro che presto vinceremo questa battaglia”. Queste, successivamente, le altre parole del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, sull’emergenza Covid-19.