PALERMO – Unità mobili nelle scuole per vaccinare insegnanti e personale scolastico. Un presidio per convincere quel 30% di persone che resta diffidente.
Nello Musumeci annuncia una nuova stretta, all’indomani di quella sulle “aziende sanitarie provinciali”.
Ieri il governatore ha spiegato che sarà avviata una “ricognizione completa e aggiornata di tutti i dipendenti pubblici” e “in caso di indisponibilità o di rifiuto, il datore di lavoro dovrà, nei modi e termini previsti dai contratti collettivi, riassegnare il dipendente ad altro ruolo, che non implichi il contatto diretto con l’utenza”.
Nessuna imposizione, ma in ballo c’è il tema dei vaccini (quasi) obbligatori. Un tema che Musumeci affronta oggi in una intervista al Corriere della Sera. L’attenzione si sposta sul settore scolastico che deve prepararsi alla ripartenza dopo l’estate. La programmazione va fatta ora.
“C’è stata una diffidenza umanamente comprensibile rispetto al vaccino AstraZeneca inizialmente somministrato proprio alla categoria del personale scolastico. Ma crediamo si debba superarla e con il mio assessore all’Istruzione, Roberto Lagalla, abbiamo immaginato di presidiare ogni istituto scolastico con delle unità operative mobili – ha spiegato Musumeci – che individueranno, con il coinvolgimento dei dirigenti, chi ancora non ha ritenuto di vaccinarsi. Una riluttanza, voglio dirlo, che considero ingiustificata e ingiustificabile, visto il contatto che l’attività scolastica impone”.
Il vaccino “non è un obbligo in Italia, come sappiamo. Ma io penso che chi ha contatti con gli alunni dovrebbe essere vaccinato per poter lavorare – ha aggiunto il governatore parlando dell’opportunità o meno di rendere obbligatorio il vaccino per gli insegnanti – naturalmente non è materia di mia competenza. Mi auguro che da Roma arrivi presto una posizione chiara”.
Musumeci, dunque, imporrebbe l’obbligo vaccinale, ma non spetta a lui decedere e attende le decisioni romane.
“Siamo convinti che riusciremo a completare la vaccinazione degli aventi diritto in tempo per far ripartire le lezioni in presenza dal 16 settembre, primo giorno di scuola qui in Sicilia – ha concluso – naturalmente nessuno è nelle condizioni di stabilire con certezza cosa succederà da qui ad allora: la variante Delta è un’incognita”.