PALERMO – “Per tutelare i minori occorre costruire un percorso che garantisca la continuità degli interventi”. Ecco perché è nato il Piano per l’infanzia e l’adolescenza per il biennio 2013-2015, che l’assessore alle Politiche sociali Agnese Ciulla, ha presentato questa mattina a palazzo delle Aquile.
Si tratta di un documento programmatico tramite il quale l’amministrazione “rinnova il suo impegno di tutela e promozione dei diritti dei bambini e degli adolescenti”. La somma destinata a finanziarlo ammonta a oltre 4 milioni di euro; fondi che consentiranno anche l’attuazione di servizi a sostegno della prima infanzia o quelli di contrasto alla violenza sessuale e di genere.
All’incontro che si è tenuto questa mattina a palazzo delle Aquile oltre all’assessore Ciulla hanno partecipato Barbara Evola, assessore alla Scuola e il gruppo tecnico interistituzionale di coordinamento composto da comune, prefettura, centro di giustizia minorile, Asp, Csa e terzo settore che hanno lavorato in sinergia per la stesura del piano.
“La nascita di un piano infanzia e adolescenza – si legge nel documento consultabile sul sito http://mc.tt/d95KRchOCS – comporta l’assunzione di nuove responsabilità da parte sia del sistema istituzionale, che del sistema attuatore e parte e giunge dal sistema sociale cui si riferisce e cui va riferito. Il gruppo di coordinamento si porrà come osservatorio sulla condizione minorile cittadina, riceverà ed elaborerà dati provenienti dal territorio contribuendo con l’apporto di enti pubblici firmatari dell’accordo di programma, alla realizzazione degli interventi a valenza sovra circoscrizionale”.
“Obiettivi concreti, definiti in maniera chiara e misurabile”. Queste le caratteristiche del nuovo Piano che prevede anche di intervenire sulle dinamiche della comunità locale per “contribuire alla promozione dello sviluppo sociale dei singoli quartieri, fondandosi sulla partecipazione alle decisioni, dei cittadini che vivono quell’ambito territoriale”. Darà indicazioni programmatiche e procedurali circa i rapporti e il coordinamento dei soggetti coinvolti localmente e tra questi gli enti pubblici titolari di interventi e gli attuatori utilizzando i dati prodotti nel tempo, quale “fotografia” territoriale che funzioni da start up.
Ma non solo. Sarà anche necessaria una continuità degli interventi sul territorio: “L’idea – ha spiegato l’assessore Ciulla – è quella di costruire un percorso forte di condivisione interistituzionale che sia animato da una logica indipendente dai singoli progetti che scadono, ma da una programmazione che ne garantisca la continuità. Stiamo provando a recuperare anche i progetti fermi da anni a causa di piccoli cavilli o per difficoltà di integrazione tra i vari settori o con il ministero o alcuni progetti approvati e mai partiti”. Un piano volto anche a stimolare l’auto consapevolezza dei cittadini e soprattutto dei genitori.
“L’istituzionalizzazione, la violenza fisica e psicologica, la dispersione scolastica, la tossicodipendenza, la prostituzione minorile, la devianza, sono autentiche piaghe cittadine che non possono essere né scalfite né tanto meno sconfitte da azioni concepite su base assistenzialistica – continua il piano – Migliorare la qualità della vita di un bambino di una bambina significa educarli ad una responsabilità diretta, ad una conoscenza diretta di diritti e doveri. E il miglior tramite per arrivare a loro in modo efficace è collaborare con i loro genitori, con i loro insegnanti, con chi nel quartiere vive e ne conosce vincoli e risorse”.