21 Febbraio 2019, 18:22
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RAGUSA – Una morte con tanti punti oscuri. E’ quella del bimbo di 6 mesi trovato senza vita martedì sera in un’abitazione a Comiso (Rg) dove abitava con la mamma romena e il suo compagno di origini tunisine. Il padre del bimbo, tunisino pure lui, si trova attualmente in carcere. A rendere più inquietante il decesso del lattante sono stati i risultati della Tac eseguita sul corpicino del bimbo che hanno riscontrato la frattura di un braccio. L’esito radiografico ha convinto il pm Santo Fornasier a far eseguire l’autopsia sul cadavere per accertare quando è avvenuta la frattura. L’esame autoptico verrà eseguito nei prossimi giorni dal professor Giulio Di Mizio dell’Università ‘Magna Grecia’ di Catanzaro, un esperto in questo settore, come conferma il procuratore di Ragusa Fabio D’Anna.
L’autopsia potrà rivelare le cause della morte del bimbo. La madre e il suo convivente non risultano indagati. La procura infatti ha aperto un fascicolo contro ignoti per poter disporre l’inchiesta e dare la possibilità ai due di poter nominare periti di parte ma è certo che la posizione della madre e del compagno è tenuta sotto osservazione dagli inquirenti e si stanno effettuando i riscontri alle dichiarazioni rese dai due durante il lungo interrogatorio cui sono stati sottoposti dagli agenti della Polizia di Comiso e della Squadra mobile di Ragusa.
C’è da chiarire infatti il ‘buco’ di 12 ore che intercorre dal momento in cui la madre mise a letto il bimbo, dopo averlo allattato all’alba di martedì, sino alla chiamata al 118 per chiedere l’intervento dell’autoambulanza. Un buco temporale che va dalle ore 4 del mattino sino alle 16 del pomeriggio quando il medico ha constatato il decesso del bimbo avvenuto nella casa di via Pace. Un arco di tempo in cui la donna non si sarebbe curata delle condizioni di salute del figlio, considerato che un lattante ha bisogno di attenzioni e cure ogni 4-6 ore. Soprattutto un bimbo sofferente. Tutti interrogativi che attendono risposte.
(ANSA)
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21 Febbraio 2019, 18:22