Quest’anno Palermo non festeggerà il Capodanno. A stabilirlo è il presidente del Consiglio comunale, Alberto Campagna, in una nota diffusa nel pomeriggio. “Il clima di odio che si è creato in Consiglio comunale mi impone – si legge nel comunicato – per il ruolo che rivesto e, soprattutto, per tutelare gli uffici della Presidenza, il suo dirigente ed i funzionari da eventuali responsabilità che potrebbero investirli, di non dare più seguito al bando per la realizzazione del capodanno in piazza, che avevamo pubblicato, e di cui i progetti dovevano essere ancora visionati ed approvati”. La colpa, secondo Campagna, sarebbe tutta da addossare a tre consiglieri dell’opposizione. I grinch che hanno rubato il Capodanno ai palermitani sarebbero Fabrizio Ferrandelli (Idv), Leonardo D’Arrigo (Mpa) e Manfredi Agnello (Forza del Sud).
Ma andiamo per gradi. La bagarre nasce qualche giorno fa, quando il presidente Campagna decide di destinare il Fondo residuo dei gettoni di presenza non pagati ai consiglieri comunali (circa 150 mila euro) per sostenere le spese del Capodanno in piazza. Festa che sarebbe stata in ogni caso all’insegna della sobrietà, viste le finanze disastrate del Comune. Quest’anno quindi niente star e starlette venute da fuori. Soltanto artisti locali, che costano meno.
“Ho subito fatto notare al presidente – spiega a Livesicilia Ferrandelli – che in un momento di crisi, in cui le scuole pubbliche di Palermo cadono a pezzi, dove i bambini sono costretti a stare con i giubbotti in classe perché non ci sono i soldi per pagare i riscaldamenti, andare a spendere quel denaro per il Capodanno sarebbe stato un atto delirante. Per questo abbiamo giurato battaglia e abbiamo annunciato la nostra intenzione di vigilare sul bando per la realizzazione della festa in piazza”.
Quattro giorni fa viene pubblicato il bando di gara che invitava artisti e musicisti locali a presentare le proprie candidature entro le 12 di questa mattina.“Mi chiedo come si potesse pensare di organizzare un Capodanno in così poco tempo – continua il consigliere dell’Italia dei valori – In questi giorni si è levato il sospetto che fosse stato tutto deciso a priori, che si sapesse quali progetti artistici avrebbero vinto. Per questo avevamo annunciato che avremmo vigilato sull’iter del bando”.
Secondo Alberto Campagna l’annullamento della festa in piazza implicherà la perdita di decine di posti di lavoro. “Sappiano i palermitani – attacca Campagna nella sua nota – che, grazie all’irresponsabilità politica di Ferrandelli, di D’Arrigo e di Agnello, la città verrà privata della festa di Capodanno e verrà negato a tanti artisti palermitani la possibilità di lavorare, in una realtà come la nostra, dove di lavoro purtroppo ce n’è molto poco”.
“E’ semplicemente ridicolo – ribatte Ferrandelli – il Comune dovrebbe avere a cuore le sorti degli artisti palermitani 365 giorni all’anno, non soltanto quando conviene tirarli in ballo. Tra l’altro quest’anno l’amministrazione ha pensato di investire sulle maestranze locali solo perché non ci sono i soldi. In passato ha dimostrato assoluta noncuranza per il tema, non esitando a invitare big provenienti da fuori, Philippe D’Averio è uno degli esempi. In ogni caso con quei 150 mila euro si sarebbero potuti pagare a mala pena il palco e il service, gli artisti sarebbero stati costretti a lavorare gratis”.
Nel suo comunicato, come motivazione alla decisione di annullare i festeggiamenti, Campagna sostiene di non potere consentire “che funzionari del Comune, con la loro firma ad atti o provvedimenti, subiscano gravi conseguenze sia sul piano personale, che su quello penale”. “Credo che il presidente abbia voluto evitare di incorrere in indagini della Procura sulla legittimità di questo bando di gara – sostiene Ferrandelli – penso che Campagna sapesse che qualcosa non andava, altrimenti non si spiega il perché di una decisione del genere”.