CATANIA – Protestano gli assegnatari degli alloggi popolari nell’ex Palazzo di Cemento. I gruppi familiari si sono ritrovati in viale Moncada 3, sotto l’enorme palazzo chiamato adesso Torre Leone, che dovevano entrare nelle abitazioni loro assegnate. A tutti è stato comunicato che non sarebbe stato possibile entrare oggi nell’ex Palazzo di Cemento.
La testimonianza
Jessica Torrisi è una degli assegnatari dell’alloggio popolare “Mi hanno consegnato le chiavi del mio, piccolo, appartamento – racconta Jessica – abbiamo espletato tutte le formalità, ci sono stati consegnati tutti i documenti relativi al piano, la particella dell’abitazione e le chiavi di quella che doveva essere oggi la nostra casa. Ma stamattina la brutta sorpresa. Non si può entrare. Sono disperata, ieri sera, ho dormito in auto aspettando questo giorno. Eravamo contentissimi io e i miei tre piccolini di 6, 4 e il più piccolo 1 anno. Una sera fredda riscaldata dalla speranza di una casa. Oggi la brutta, bruttissima sorpresa. Non sappiamo cosa stia succedendo”.
Problemi di luce
La consegna degli alloggi popolari era stata promessa entro la settimana dopo l’espletamento delle prime documentazioni lunedì scorso. Giusi Milazzo segretario provinciale del SUNIA “Il problema che ci è stato comunicato, quello più grosso, è che il contatore generale dell’ex Palazzo di Cemento è stato staccato dalla ditta che ha completato i lavori, cosa del tutto regolare, e adesso si attende il ripristino di un nuovo contatore ENEL – dice Milazzo – il palazzo in pratica è senza luce”.
La protesta
I nuclei familiari sono sotto l’ex Palazzo di cemento e attendono risposte. “Desidero prendere possesso dell’appartamento assegnatomi – continua Jessica – non posso dormire in strada un’altra notte”. Jessica Torrisi insieme a molti altri ha lasciato l’abitazione dove viveva convinta che oggi si trovasse insieme ai suoi bambini già all’interno del suo alloggio popolare nell’ex Palazzo di cemento. Sul posto sono arrivati i Carabinieri, la Polizia Locale, la Polizia e i Vigili del Fuoco.