Per essere lo sconfitto designato della crisi, colui che tentò (e perse) il braccio di ferro con Lombardo nel derby tutto etneo, Giuseppe Castiglione da Bronte – co-coordinatore del siculo Pdl – se la passa apparentemente bene. Anzi, sembra in piena forma nel corso dell’intervista. Concetti chiari, precisi. Due su tutti. No al Partito del Sud. Sì al recupeo dell’Udc, nel perimetro della coalizione che governa i destini della Regione.
Onorevole Castiglione, ha visto?
“Cosa?”.
Udc e Pd tubano pubblicamente sulla panchina di alleanze futuribili.
“Non mi risulta, sa”.
Ma come, Cuffaro ha detto…
“Non mi pare che ci sia un dialogo amoroso, come sostiene lei”.
Ma Genovese ha risposto…
“La priorità nostra è un’altra”.
Quale?
“Lo ribadiamo. E’ necessario recuperare l’Udc. E ripartire”.
Tutto qui?
“Sì, tutto qui. Dobbiamo ristabilire un sano rapporto di alleanza con l’Udc. E’ importante farlo per risolvere le tante questioni sul tappeto e per ritrovare l’armonia della coalizione”.
E i ritardi sulle deleghe?
“Chiedetelo a Lombardo”.
Proveremo.
“Sono sicuro che il governatore ha già tutto in testa”.
Giuseppe Castiglione è soddisfatto della conclusione della crisi?
“Restano i nodi politici. Rompere con l’Udc sarebbe un errore. Questo governo dovrà chiarire un altro aspetto. Non può essere il prologo del Partito del Sud”.
Niente Partito del Sud?
“Non ha futuro. Il Pdl basta e avanza”.