"No all'apertura tutte le domeniche" | I sindacati contro l'idea del governo - Live Sicilia

“No all’apertura tutte le domeniche” | I sindacati contro l’idea del governo

Le proposte delle sigle: "Negozi aperti solo una domenica al mese".

COMMERCIO
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PALERMO – “No alla proposta del governo di aprire tutte le domeniche”. Così i sindacati respingono la proposta dell’esecutivo e provano a mediare: apertura dei negozi solo una domenica al mese, estendibile a due nel periodo dei saldi estivi, con chiusura per tutte le realtà commerciali nei giorni festivi. È la proposta che Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno avanzato in un incontro con l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano. Alla presenza dei segretari Monia Caiolo, Mimma Calabrò e Marianna Flauto, i sindacati hanno chiesto inoltre che “al fine di evitare che si possano generare delle discriminazioni tra lavoratrici e lavoratori dello stesso settore, ma di Comuni differenti, è necessario che ogni previsione contenuta nella nuova ordinanza sia valida indistintamente per tutta la regione”. I sindacati hanno ricordato infine che “l’Ordinanza regionale numero 22 è in vigore sino al 13 giugno, e che l’articolo 12 prevede un confronto con i sindacati da tenersi entro il 6 giugno: per questo motivo qualunque diverso provvedimento che il presidente della Regione vorrà assumere, dovrà tenere conto di queste scadenze”. (ANSA).

“Leggo con stupore l’opposizione dei sindacati di categoria del commercio alla riapertura domenicale dei supermercati e dei centri commerciali – dice Filippo Parrino di Legacoop Sicilia – Faccio notare che il governo regionale è nel giusto quando intende ripristinare la legge nazionale sul commercio che autorizza le aperture domenicali. I sindacati approfittano di uno stato di sospensione sanitaria per impedire la riapertura domenicale, si assumano quindi la responsabilità di condurre a una ulteriore crisi l’intero settore. Apprezziamo l’intervento dell’assessore Turano, ma fin da subito chiediamo di essere convocati dall’assessore e dal governo per presentare le nostre ragioni. Ribadiamo la nostra enorme preoccupazione per la tenuta dell’intero comparto del commercio”.


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