CATANIA – “Non ti lasciamo solo”. Nino Di Matteo raccoglie manifestazioni di solidarietà da ogni angolo della Sicilia. Oggi da diverse piazze si è sollevato un grido di speranza: una voce per dire al pm della Dda di Palermo, impiegnato nel delicatissimo processo sulla trattativa Stato Mafia, che il popolo siciliano è al suo fianco. L’ennesime rivelazioni su un progetto di Cosa nostra di uccidere il magistrato ha scatenato una vera e propria onda di “civiltà e legalità” che non conosce confini.
La mafia è un male per tutti. E soprattutto non è un nemico solo della magistratura, ma di ognuno: dalle istituzioni ai cittadini. Oggi Scorta Civica, e con loro i portavoce catanesi al Parlamento e alla Regione hanno manifestato davanti alla Prefettura per testimoniare la solidarietà a Nino Di Matteo. Una manifestazione che si è svolta in concomitanza con quella di Palermo a piazza Croci organizzata anche da Agende Rosse.
La stampa parla di tritolo già pronto per un attentato, che potrebbe anche avvenire con bazooka e kalashnikov durante le frequenti trasferte di Di Matteo a Roma. Il Movimento 5 Stelle si è mosso già con due interrogazioni al Ministro dell’Interno Alfano per “garantire maggiori misure di sicurezza al pm”. Chiedono “in particolare la copertura antibomba delle sue auto di scorta, mediante il dispositivo “bomb-jammer”, in grado di disinnescare gli impulsi di comando per la detonazione”. “Alfano finora – dico i parlamentari pentastellati – si è limitato a dare solo mezze risposte”. Le accuse nei confronti del governo sono gravi, secondo gli M5S saremmo di fronte ad uno Stato silente, contradditorio e anche disinteressato. “Nulla è stato fatto – è l’affondo – per tutelare in modo più efficace la vita di un pm che è sempre stato in prima linea contro la mafia”.
