CATANIA- Sarà animata la delibera dell’amministrazione sul riordino delle società partecipate che, dopo un mese di rinvii, arriverà in Consiglio comunale. In sala, infatti, saranno presenti numerosi cittadini, rappresentanti del Forum catanese acqua bene comune, da tempo contrari alla proposta di deliberazione che prevede la cessione parziale o globale delle società partecipate del Comune. Assisteranno alla seduta di Consiglio, come hanno fatto negli ultime settimane, per testimoniare la contrarietà a un piano che considerano inaccettabile da più punti di vista.
“Sembra proprio che l’amministrazione non sappia quello che sta facendo, – spiega, a LiveSiciliaCatania Sara Giorlando, rappresentante del Forum – la delibera è solo un elenco delle società partecipate dal Comune, ma non prevede alcun piano di risanamento per queste. Manca un piano economico e non ci sono i pareri tecnici – aggiunge – per cui non è chiaro quanto l’Ente possa ricavare da un’operazione del genere”.
Ma è sulle ricadute che la gestione privata dell’acqua che il Forum contesta il piano di ristrutturazione delle partecipate. “In primo luogo – continua la Giorlando – con il referendum del 12 e 13 giugno 2011 i cittadini si sono pronunziati contro la privatizzazione del servizio idrico integrato e contro la previsione normativa di un obbligo per gli enti locali di privatizzare tutti i servizi pubblici locali. Inoltre, a Catania l’acqua non si può privatizzare perché la società che gestisce il servizio ha un affidamento che è in proroga”.
Su questo aspetto, l’amministrazione è più volte intervenuta, assicurando come l’intenzione del piano sia quella di “cedere quote di minoranza, mantenendo le funzioni di indirizzo e di controllo, delle società che svolgono servizi pubblici tanto che, a proposito di acqua pubblica, il piano prevede il mantenimento anche delle quote azionarie residuali di Acoset e Ato idrico”.