PALERMO – Leonardo Agueci e Vittorio Teresi sono i due magistrati che d’ora in poi coordineranno le indagini sulla mafia di Palermo e provincia. Il procuratore Francesco Messineo ha riassegnato le deleghe rimaste scoperte dopo il trasferimento degli aggiunti Antonio Ingroia e Ignazio De Francisci, rispettivamente in Guatemala per un incarico dell’Onu e alla Procura Generale come avvocato generale.
Al procuratore aggiunto Vittorio Teresi sono state assegnate le indagini sui mandamenti mafiosi della zona occidentale della città: una fetta di territorio che parte dal centro di Palermo per arrivare alle zone periferiche di San Lorenzo, Vergine Maria, Acquasanta e Zen, fino a inglobare i paesi che si susseguono lungo la costa fino a Terrasini. Altra delega pesante assegnata a Teresi è quella relativa alla trattativa Stato-mafia. Il magistrato, che continuerà ad occuparsi delle misure di prevenzione, prende il posto Antonio Ingroia.
Leonardo Agueci coordinerà le inchieste mandamenti orientali di Palermo. Anche in questo caso si tratta di un territorio vasto. Si parte da Porta Nuova per inglobare tutti quartieri della vecchia Palermo, e ci si estende anche a Pagliarelli e Brancaccio. La delega di Agueci comprende pure, e si tratta di una novità, anche i paesi delle Madonie. Il procuratore aggiunto continuerà sempre a coordinare le indagini su reati ambientali e quelli ai danni della pubblica amministrazione. A cominciare da quelle sui Grandi eventi delle Regione e gli sprechi dei gruppi parlamentari dell’Ars. Nel momento in cui saranno ricoperti gli altri posti di aggiunto banditi a concorso sarà inevitabile una nuova ridistribuzione.
Ad occuparsi delle cosche dell’Agrigentino sarà, invece, Maurizio Scalia che mantiene anche la guida del dipartimento Criminalità diffusa. Teresa Principato resta coordinatrice delle indagini sulla droga e sulla mafia trapanese. Le indagini che, si spera, dovrebbero portare alla cattura di Matteo Messina Denaro.
Lo schema organizzativo deciso dal procuratore verrà sottoposto ora al parere della Direzione nazionale antimafia. Un parere, comunque, non vincolante.