Nuovo strappo nel M5s di Palermo | Argiroffi e Randazzo contro Gelarda

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20 Giugno 2018, 10:31

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PALERMO – E’ guerra totale nel gruppo consiliare del Movimento cinque stelle palermitano. Dopo le critiche espresse dal capogruppo Ugo Forello all’indirizzo del ministro dell’Interno Matteo Salvini (“Sembra che la propaganda e gli spot, superficiali per definizione, abbiano preso il sopravvento”) e la reazione del consigliere grillino Igor Gelarda, che ha invitato il collega a lasciare il movimento qualora non si riconoscesse più nella “linea del governo”, oggi altri due componenti della pattuglia pentastellata a Sala delle Lapidi si schierano a favore dell’ex candidato sindaco.

Antonino Randazzo e Giulia Argiroffi, da sempre vicini a Forello, vanno all’attacco con un post Facebook identico e invitano Gelarda ad abbondare il movimento per approdare alla Lega: “Se Gelarda si sente rappresentato più dalla Lega che dal M5S passi pure al partito con cui è più affine, coerentemente con la sua storia politica – scrivono all’unisono -. I diritti umani restano una priorità imprescindibile per il M5S”. Da tempo tra Gelarda e il resto del gruppo non corre buon sangue. Dalle Amministrative della primavera 2017 a oggi è stata una escalation di veleni, accuse, liti e scontri verbali nelle segrete stanze. Una guerra combattuta anche via social, con post cancellati e ripubblicati sulla pagina Facebook ufficiale del Movimento 5 stelle Palermo. I migranti e le critiche espresse da Forello nei confronti del modus operandi di Salvini hanno riacceso un duello che aveva avuto il suo primo round con il caso hotspot allo Zen.

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Forello e Gelarda si erano detti entrambi contrari alla nascita del centro di accoglienza alla periferia est del capoluogo, ma i presupposti di partenza erano decisamente diversi. “La tutela dei diritti umani per noi viene prima di tutto – furono le parole di Forello -. Per questo non crediamo che l’hotspot, struttura chiusa, caratterizzata da un forte controllo di polizia e con un divieto assoluto di ingresso, sia lo strumento adatto per accogliere e aiutare i migranti”. Motivazioni decisamente diverse da quelle espresse da Gelarda, che puntò sulla sintonia con il governo nazionale figlio dell’asse M5s-Lega ponendo l’accento sulla necessità di una “stretta” al fenmomeno migratorio e di una “vera politica di rimpatri”. Il duello quella volta si chiuse con una nota degli altri quattro consiglieri comunali, Argiroffi, Randazzo, Viviana Lo Monaco e Concetta Amella, che si schierarono con Forello: “Gelarda – scrissero – parla a titolo personale”.

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20 Giugno 2018, 10:31

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