Occupazioni e manifestazioni:| scuole in stato d'agitazione - Live Sicilia

Occupazioni e manifestazioni:| scuole in stato d’agitazione

A Palermo critiche per i fondi alle private
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“No ai finanziamenti alle scuole private”. Uno slogan che sedici istituti palermitani esporranno nelle loro facciate per protestare contro le condizioni della scuola pubblica e contro la cosiddetta riforma Gelmini.  Il liceo scientifico Ernesto Basile, il liceo Socio-psico-pedagogico Finocchiaro Aprile, il liceo artistico Damiani Almeyda, l’istituto magistrale Margherita, il De Cosmi, l’itc Francesco Crispi, il Duca degli Abruzzi, il Pio La Torre, il Ferrara, il Parlatore, il nautico Trabia, l’istituto superiore Ettore Majorana, il professionale Gaetano Salvemini, l’Einaudi, l’alberghiero Cascino, il Piazza: sono questi gli istituti che attualmente si trovano in stato di agitazione.

Occupato, invece, il liceo classico Umberto I, il classico Garibaldi e lo scientifico Cannizzaro. “Vogliamo sottolineare con forza la nostra contrarietà alla decisione del ministro Gelmini di finanziare con 240 milioni di euro le scuole paritarie” afferma Attilio Costa, rappresentante del liceo artistico Damiani Almeyda a capo del coordinamento “Per una protesta libera”. Gli studenti giudicano infatti “scellerato” il finanziamento alle scuole paritarie, “in un momento di crisi in cui mancano fondi per l’edilizia scolastica”.

Gli studenti del coordinamento intendono rimanere liberi da qualsiasi strumentalizzazione, non vogliono che “questa protesta sia utilizzata per fini politici da nessuno”. “Siamo contrari – aggiunge Costa – alla decisione di molti docenti che in diversi istituti della città quest’anno, come forma di protesta, non effettueranno viaggi d’istruzione che per noi ragazzi sono una importante esperienza del cammino scolastico. La protesta dei docenti non deve intaccare i nostri diritti”.

Carenze strutturali e dei serivizi denunciate anche dagli studenti del liceo classico Meli, che come al liceo classico Vittorio Emanuele II, si trovano attualmente in assemblea per deliberare le modalità con cui porteranno avanti la protesta alla riforma Gelmini. Fissata, invece, per il 25 novembre, una giornata di mobilitazione generale.


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