Omicidio a Mascalucia, perché un 60enne ha ucciso il genero

La festa a Mascalucia, la lite e il coltello da sub: così è stato ucciso Enzo

L'omicidio durante il compleanno di una 18enne
LA RICOSTRUZIONE
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CATANIA – Ha cercato di intromettersi in una discussione tra il genero e la figlia: è questo il motivo per cui, secondo la ricostruzione contenuta in un comunicato del Comando provinciale dei Carabinieri, sarebbe avvenuto l’omicidio di un 42enne a Mascalucia, nella serata di sabato 24 febbraio. I Carabinieri della Tenenza di Mascalucia e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Gravina di Catania hanno arrestato, in flagranza di reato il sessantennte Giovanni Nicolosi, per l’omicidio del genero Vincenzo Rizzotto, di 42 anni.

La lite e l’omicidio a Mascalucia

L’omicidio è avvenuto a Mascalucia, durante la festa per i 18 anni della figlia della vittima. Durante la festa di compleanno Giovanni Nicolosi, nonno della ragazza, avrebbe avuto un dissidio con Rizzotto, compagno della figlia. La lite è avvenuta, secondo la ricostruzione dei Carabinieri, prima in casa e poi nel cortile condominiale, in uno stabile in cui vivono i nuclei familiari sia della vittima che dell’arrestato.

Il suocero ha visto litigare la vittima con la figlia e la nipote nel cortile e dopo essersi armato con un coltello da sub con lama da 27 centimetri è intervenuto nella discussione. Durante l’alterco ha dato una coltellata al 42enne, che dopo alcuni passi si è accasciato a terra morendo poi durante il trasporto verso l’ospedale.

Le indagini

Dopo pochi istanti tutti i familiari alla festa si sono riversati nel cortile della palazzina per vedere cosa fosse accaduto e hanno segnalato l’accaduto al 112. I Carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania hanno subito soccorso Rizzotto, ancora vivo, e hanno poi avviato le indagini per ricostruire la vicenda.

I Carabinieri hanno bloccato il 60enne all’interno del bagno e hanno iniziato a ripercorrere tutti i momenti del diverbio, nonché i pregressi rapporti tra omicida e vittima, risultati piuttosto tesi.

In più sono i Carabinieri hanno svolto delle indagini di natura tecnica e inerenti al sopralluogo sulla scena del crimine. I militari della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo di Catania hanno sequestrato l’arma del delitto, recuperata ancora sporca di sangue nel lavabo della cucina, per sottoporla agli accertamenti di laboratorio per comparare le tracce ematiche rinvenute sulla lama ed il sangue della vittima.

Alla luce delle risultanze investigative, condivise con l’Autorità Giudiziaria, i Carabinieri hanno tratto in arresto il 60enne, il quale è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Catania – Piazza Lanza.


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