Operazione antimafia 'Scialandro', avviso di conclusione delle indagini

Operazione antimafia ‘Scialandro’, avviso di conclusione delle indagini

Per diciassette dei trentuno indagati

TRAPANIAvviso di conclusione delle indagini per 17 dei 31 indagati dell’operazione antimafia denominata “Scialandro” che risale alla fine di ottobre dello scorso anno. Una inchiesta condotta dalla Dia, dai Carabinieri e dalla Polizia.

Una indagine che fece emergere il ruolo attivo nelle faccende mafiose trapanese che sarebbe stato ricoperto da uno dei mafiosi di un tempo, tornato libero dopo una lunga carcerazione, Pietro Armando Bonanno.

Negli atti giudiziari su di lui nel tempo sono stati scritti sospetti su responsabilità omicidiarie, ma contro di lui mai nessuna condanna per omicidi. Solo per appartenenza all’associazione mafiosa.

Altro personaggio, pare, riemergente, Mariano Minore, figlio e nipote di potenti boss degli anni antecedenti al 1982, Calogero e Totò. La cosca dei Minore, dopo l’uccisione di Totò, venne “posata” dai corleonesi, e mentre Calogero “Caliddo” Minore proseguì per un periodo la sua latitanza, venne infine catturato dai Carabinieri, nuovo capo mafia di Trapani diventò Vincenzo Virga, tra i mandanti della strage mafiosa di Pizzolungo del 2 aprile 1985e dell’omicidio nel 1988 del sociologo e giornalista Mauro Rostagno.

L’indagine “Scialandro” ha portato la Procura antimafia di Palermo a scrivere un atto di accusa che colpì l’amministrazione comunale di Custonaci, all’epoca guidata dal sindaco, ex Dc, Giuseppe Morfino (tra i 31 indagati, ma non indicato tra i destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini, una posizione la sua, come altri, al momento stralciata).

A finire in manette fu il suo vice sindaco, Carlo Guarano, per gli inquirenti era un assessore “in quota Cosa nostra”. Altro nome “pesante” coinvolto nell’indagine quello di Giuseppe Costa, che fece parte del gruppo di sequestratori del piccolo Giuseppe Di Matteo, il ragazzino ucciso e sciolto nell’acido per vendetta contro il pentimento di suo padre.

L’avviso di conclusione delle indagini dell’operazione “Scialando” è stato notificato a: Gaetano Barone, Pietro Armando Bonanno, Giuseppe Costa, Santo Costa, Gaetano Gigante, Luigi Grispo, Carlo Guarano, Andrea Internicola, Francesco Lipari, Paolo Magro, Giuseppe Maltese, Vito Manzo, Giuseppe Maranzano, Mario Mazzara, Roberto Melita, Mariano Minore, Francesco Todaro e Giuseppe Zichichi.

In generale i principali reati contestati sono quelli dell’associazione mafiosa, estorsione e intestazione fittizia di beni.

L’avviso di conclusione delle indagini è stato notificato agli indagati ed ai loro difensori, alla fine di aprile, ed è stato firmato dai pm , Beux, Brandini e De Leo, che fanno parte del pool di magistrati che, all’interno della Procura distrettuale antimafia di Palermo, si occupano della provincia di Trapani.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI