CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – Ci si rituffa nel calendario, dopo la settimana vissuta a Rimini per le Final Eight di coppa Italia. E con ogni probabilità, nel caso della Betaland Capo d’Orlando, ci si rituffa volentieri nel campionato, dopo l’eliminazione contro Reggio Emilia avvenuta praticamente sulla sirena. Gennaro Di Carlo e i suoi ripartono dalla Red October Cantù, squadra demolita al PalaFantozzi con 43 punti di scarto, e che dunque proverà a riscattarsi prendendosi la vittoria nello storico impianto del “Pianella”. Coach Di Carlo ha parlato in apertura di conferenza della ricaduta avuta da Sandro Nicevic, il capitano paladino che sembrava pronto a rientrare, e invece potrebbe dire addio alla restante parte della stagione regolare: “L’infortunio di Nicevic è accaduto perché Sandro, un grande uomo ed un grande capitano, in questi giorni ha lavorato con foga ed entusiasmo tipiche di un ragazzo di 20 anni. Ma noi lo porteremo lo stesso a Desio, lui è un simbolo e lo aspettiamo a braccia aperte”.
Proprio la partita di andata è stato il leit motiv della settimana in quel di Cantù. Di Carlo lo sa, e fa capire quale clima verrà trovato in Brianza dai suoi giocatori: “In settimana Callahan ha parlato di una occasione, per loro, per vendicare il -43 subito all’andata. Sarà questa la fotografia della gara per illustrare l’atteggiamento che Cantù avrà contro di noi. Sarà una partita dura, contro una squadra formata da giocatori esperti che cercheranno di metterci sotto anche dal punto di vista caratteriale visto, appunto, anche il risultato dell’andata che un po’ a loro li punge. Noi andiamo dritti per la nostra strada. Restano da giocare undici partite e cercheremo di restare tra le prime otto per andare ai playoff. Vogliamo vincere per metterci alle spalle la sconfitta con Trento. Con grandi sacrifici siamo in una posizione di tutto rispetto e lavoreremo sino in fondo per centrare l’obiettivo che sapere tutti qual è”.
Si torna a parlare dell’episodio più chiacchierato della settimana in casa Betaland Capo d’Orlando. Il fallo di Diener su Della Valle, il 2/2 in lunetta della guardia di Reggio Emilia e la sconfitta ai quarti di finale di coppa Italia. Di Carlo fa capire di non essere affatto pentito della richiesta di far fare fallo ai suoi: “Abbiamo confermato di essere un gruppo in crescita. Rifarei la decisione di fare fallo su Della Valle perché il mio timore era quello che se la palla, a 4 o 3 secondi dalla fine, finiva tra le mani di Kaukenas e subivamo il canestro, morivamo con il cerino in mano con solo qualche secondo per impostare l’azione di replica. Se guardate bene alla gestione delle nostre gare, a me piace cercare l’ultimo tiro costruendo l’azione. Quando si perde c’è sempre qualcosa che non va, serve da esperienza. Porto a supporto i risultati che abbiamo conquistato e dobbiamo continuare a credere in quello che facciamo. La nostra unità non deve essere scalfita, mi riferisco a società, staff tecnico, squadra e ambiente. Ripartiamo con una situazione simile come nel gennaio dello scorso anno: allora dovevamo salvarci, stavolta vogliamo i playoff”.
Al fianco di Gennaro Di Carlo, nella conferenza stampa che ha preceduto la partenza alla volta di Cantù, c’era anche Mario Delas. Proprio l’uomo che ha avuto in mano – probabilmente non in base a uno schema – l’ultima palla per mandare l’Orlandina in semifinale, e che ora fa capire quanto sia importante ripartire per cancellare la ferita riportata in quel di Rimini: “Dopo la gara con Reggio Emilia con il coach abbiamo visto il video e lui ci ha spiegato dove migliorare per non ripetere gli stessi errori. Con Cantù sarà una gara difficile. JaJuan Johnson è certamente un giocatore da marcare con estrema attenzione, ma non stiamo preparando niente di speciale, abbiamo studiato i suoi pregi e difetti e cercheremo di limitarlo”.