PALERMO – La chiusura del mercato ortofrutticolo di Palermo, dopo tre positivi al Covid-19, porta alle stelle la tensione in città. Per tutta la giornata il sindaco Leoluca Orlando è stato in contatto con Asp e Regione alla ricerca di una soluzione che consenta di riaprire i cancelli di via Montepellegrino per scaricare e stoccare la merce, proveniente dall’Italia e dall’estero, già acquistata dai grossisti.
La struttura è stata già sanificata a spese dei privati, ma sono i tamponi ai dipendenti comunali e agli operatori del mercato a richiedere tempi più lunghi: per questo domani un presidio dell’Usca, l’Unità speciale di continuità assistenziale, sarà al mercato insieme alla Polizia municipale per effettuare i tamponi rapidi. Una presenza, quella dei vigili, che sarebbe stata richiesta proprio dall’Asp: un modo per tutelare i medici, specialmente quelli freschi di immissione in servizio e che potrebbero trovarsi in difficoltà in una situazione di probabile tensione. “Solo coloro che risulteranno negativi potranno accedere alla struttura e procedere alle operazioni di scarico e stoccaggio della merce – spiegano dal Comune – Nessuna attività di compravendita sarà autorizzata”.
Palazzo delle Aquile ha comunicato all’Asp l’elenco di chi negli ultimi 15 giorni è entrato nella struttura, 600 persone circa, e domani si svolgerà una riunione per capire quando e come riaprire l’ortofrutticolo. “Per fortuna il Comune si è dotato di un sistema di tracciamento degli ingressi che oggi rende più facile effettuare velocemente i controlli per limitare il rischio di propagazione del contagio – dice Orlando – Tutti oggi hanno operato con grande spirito di collaborazione, consci del fatto che il mercato non può restare chiuso a lungo per i danni enormi che ciò porterebbe alla città, ma anche consci del fatto che deve riaprire in condizioni di massima sicurezza”. L’assessore Leopoldo Piampiano ha ringraziato i concessionari “per aver compreso la necessità del massimo coordinamento e impegno in termini operativi, per limitare i danni alla città e alle attività economiche”.