PALERMO – E alla fine, padre Giovanni Salonia, il frate cappuccino nominato il 10 febbraio da Papa Francesco vescovo ausiliare di Palermo, ha annunciato la rinuncia all’incarico che lo avrebbe posto al fianco dell’arcivescovo Corrado Lorefice. I veleni che attraversano la Chiesa palermitana hanno prevalso, spingendo il religioso a fare un passo indietro. Con una lettera datata da Modica, il 18 aprile, padre Salonia scrive : “Vi scrivo per comunicarvi che consegno nelle mani del Santo Padre la rinunzia alla mia consacrazione come vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi. Avevo accettato in spirito di servizio ecclesiale questo impegnativo e delicato ufficio, a cui, in modo imprevisto e inaspettato, ero stato chiamato. Tale nomina, mentre in tanti aveva suscitato sentimenti di gioia e di speranza, in qualcun altro ha provocato intensi sentimenti negativi, con attacchi nei miei confronti infondati, calunniosi e inconsistenti, ma che potrebbero diventare oggetto di diverse forme di strumentalizzazione, anche di tipo mediatico”.
Attacchi calunniosi che erano giunti quando era circolata la notizia della nomina di Salonia. Lettere arrivate Oltretevere che gettavano ombre sui trascorsi del religioso. Non ci sarà, dunque, l’ordinazione episcopale, in programma entro il 10 maggio. La Chiesa del capoluogo, dopo le tensioni scatenate dall’allontanamento del parroco di Romagnolo deciso dal vescovo Lorefice, attraversa un’altra situazione di imbarazzo.