07 Giugno 2022, 09:10
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PALERMO – A ciascuno il proprio compito. L’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Claudia Rosini ricostruisce i presunti ruoli all’interno dell’organizzazione che gestiva il traffico delle sigarette di contrabbando. Undici le persone arrestate nel blitz dei finanzieri del Gruppo Palermo.
Il capo sarebbe il palermitano Giampiero Mattiolo, 31 anni. Il suo interlocutore era il napoletano Vincenzo Riccio, 29 anni, colui che avrebbe fatto da tramite con i grossisti campani. Sono finiti in carcere assieme a Calogero Stassi, 29 anni, di Palermo, braccio destro di Mattiolo.
Una volta scaricate le sigarette a Palermo sarebbero entrati in gioco i palermitani Giovanni Mattiolo, 21 anni, Giosafat Bruno, 22 anni, Giuseppe Cottone, 54 anni, Samuele Fuschi, 35 anni, Giovanni Guadagna, 36 anni, Giovanni Palumbo, 31 anni, Antonino Pollicino, 43 anni, Giuseppe Ricco, 31 anni. Sono finiti tutti agli arresti domiciliari.
L’obbligo di presentazione è stato imposto a Matteo Biondo, 33 anni, Adele e Gioacchino Micalizzi, di 21 e 34 anni.
L’inchiesta è partita da un venditore di sigarette di contrabbando. La sua denuncia ha fatto crollare l’intera organizzazione che stava a monte del piccolo banchetto piazzato nel rione Brancaccio.
L’uomo ritirava quindici stecche di ‘bionde’ in un “deposito”. A fine turno di lavoro consegnava l’incasso. Gli spettava uno stipendio di 200 euro a settimana oltre a “un pacco di sigarette” per assecondare il personale vizio del fumo e “5 al giorno per mangiare”.
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07 Giugno 2022, 09:10