Palermo aspetta Xi Jinping | Guida alla visita del presidente

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22 Marzo 2019, 19:54

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PALERMO – Palermo aspetta il presidente cinese Xi Jinping, in arrivo domani pomeriggio nel capoluogo siciliano per la seconda tappa della sua visita lampo in Italia. Oggi “Grande padre” (così lo chiamano in patria) ha incontrato a Roma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con risvolti per la cosiddetta “Nuova via della seta”: lanciata nel 2013 proprio da Xi Jinping, che è anche segretario generale del Partito Comunista Cinese, può essere intesa come un sistema che guarda al rilancio della connettività infrastrutturale e commerciale eurasiatica, e alla creazione di una nuova struttura economica. Quanto alla visita a Palermo, lo “sponsor” d’eccellenza sarebbe stato proprio Mattarella, in omaggio alle cui origini Xi avrebbe scelto di avventurarsi in Sicilia.

L’arrivo della massima carica della Repubblica Popolare Cinese ha scatenato l’ottimismo dell’amministrazione comunale di Palermo e il composto entusiasmo della comunità cinese del capoluogo, che solo in città conta circa quattromila persone. Le aspettative sono alte, perché domani Xi Jinping e la sua delegazione riceveranno un dossier che potrebbe aprire fronti economici senza precedenti. “Si tratta di un documento che racchiude tanti anni di lavoro che hanno reso la città pronta per affacciarsi nel panorama internazionale”, ha detto il sindaco Leoluca Orlando, riferendosi a opportunità d’affari che coinvolgono svariati punti d’interesse che abbracciano più ambiti tra turismo, cultura e logistica, come l’aeroporto “Falcone-Borsellino”, il Teatro Massimo e il sistema portuale.

Una nota del Comune spiega che il contributo della Cina a Palermo potrebbe concretizzarsi in un primo investimento iniziale, un’infrastruttura per la rete 5G da dare in gestione a operatori licenziati per coprire aree strategiche come l’Università, il percorso Arabo-Normanno o il porto. In ambito 5G si pensa anche a un laboratorio di ricerca sull’applicazione di tale tecnologia alle “smart cities”, presso cui studiare e sperimentare nuovi modi di vivere la città. Dunque la visita siciliana sarebbe in linea col faccia a faccia al Quirinale, dove oggi Xi ha parlato, scrive La Repubblica, di “sguardo strategico e lungimirante” nelle relazioni italo-cinesi che porti “al rafforzamento del partenariato” e ad “approfondire la fiducia politica e il coordinamento delle idee attraverso scambi e informazione”. Per Palermo è impossibile ignorare gli accenni del presidente cinese allo sviluppo dei settori infrastrutturali, portuali, logistici e dei trasporti marittimi “nei due sensi”, ovvero da e verso l’Italia. Insomma, le opportunità sul tavolo palermitano potrebbero davvero rientrare nei suoi piani.

Piani d’altro tipo, ma altrettanto fondamentali, sono quelli attuati dal Comune di Palermo per garantire gli altissimi standard di sicurezza richiesti. Dopo l’arrivo dell’aereo presidenziale all’aeroporto “Falcone-Borsellino”, intorno alle 15 di sabato, Xi e la moglie saranno accolti dal prefetto Antonella De Miro, dal sindaco Orlando e dal presidente della Regione Nello Musumeci; poi si recheranno a Palazzo dei Normanni per una visita del Palazzo Reale e della Cappella Palatina, col presidente dell’Ars Gianfranco Micciché a fare gli onori di casa. Durata del tour: 37 minuti, non uno di più, come stabilito dal rigido protocollo. Subito dopo, lo spostamento all’hotel Villa Igiea nella suite presidenziale, con al seguito parte di una delegazione che conterebbe tra i 200 e i 500 collaboratori: tanti, forse troppi per essere ospitati tutti nello stesso albergo. Così, parte di loro sarà divisa tra l’Astoria Palace e il San Paolo Palace. Sul resto della permanenza a Palermo aleggia il mistero, e molte indiscrezioni non trovano conferma.

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Palermo è blindatissima. Nei quartieri Acquasanta e Arenella sono stati istituiti divieti di sosta già a partire dalle 7 del mattino di oggi e fino alle 14 di domenica, nei pressi dell’hotel Villa Igiea, nei quartieri Acquasanta e Arenella, a  Mondello, e nei dintorni di Palazzo dei Normanni e degli hotel Astoria e San Paolo Palace. Per far rispettare i numerosi divieti di sosta, l’Amat e il comando della polizia municipale hanno predisposto un servizio di rimozione con autogru, già in vigore dalle 13 di oggi e fino a domenica a mezzogiorno. Oltre alla rimozione coatta delle auto, nelle zone soggette a limitazione della circolazione e della sosta sarà garantito anche il prelievo di scooter e moto. Tutte le misure possibili, per gestire una visita che potrebbe far “rumore” anche sul piano del dissenso: lungo il tragitto compiuto da Xi è prevista la presenza degli attivisti di Amnesty International, che esporranno dei cartelli di protesta contro le violazioni dei diritti umani nei confronti delle minoranze etniche, come i tibetani, che l’organizzazione contesta alla Cina.

E mentre passa alla storia l’immagine del Quirinale che sventola bandiera cinese, la comunità del Dragone a Palermo freme per riuscire a incontrare il presidente-idolo. I cinesi che vivono nel capoluogo sono per lo più concentrati in via Lincoln, dov’è possibile incontrare chi ormai è del tutto assorbito dalla “sua” Palermo, ma il mercato ha raggiunto anche zone imprevedibili, un tempo considerate fortini del commercio palermitano. I settori prediletti dalle circa 300 aziende cinesi regolarizzate a Palermo sono l’abbigliamento, gli accessori per la casa e l’illuminazione, ma non manca chi sceglie business meno consueti come agenzie di viaggi e ditte di manutenzione tecnica. Dal punto di vista industriale invece i numeri sono ancora piuttosto irrisori, ma non è da escludere un possibile slancio che porterebbe a generare un indotto consistente; ciò avviene già per gli oltre 200 palermitani alle dipendenze di imprenditori cinesi sul territorio, stando ai numeri dell’associazione “Cinesi d’oltremare”. Per questo e non solo, palermitani e cinesi pensano già in grande, e a un futuro in cui la “Via della seta” passi anche per Palermo.

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22 Marzo 2019, 19:54

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