Droga, le tracce nel sangue dei bambini: allarme a Palermo

Droga, le tracce nel sangue dei bambini: allarme a Palermo

L'ultimo caso. E la spia di una situazione preoccupante.
SOS OSPEDALE DEI BAMBINI
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A fare scattare l’allarme, oltre al dramma, è la concentrazione dei casi di bambini che si sono, inconsapevolmente, intossicati con la droga. “La maggior parte negli ultimi sei-dieci mesi – dice la dottoressa Maria Lucia Furnari, direttore medico di presidio dell’Ospedale dei Bambini -. E stiamo cercando di capire perché”. L’ultima vicenda è stata raccontata poche ore fa: un bimbo di 14 mesi, in overdose da hashish, è stato trasferito, con elisoccorso del 118, da Lampedusa al ‘Di Cristina’ di Palermo, meglio conosciuto con il nome dei piccoli pazienti che protegge.

“Da gennaio – spiega la dottoressa Furnari – abbiamo avuto sei bambini intossicati da cannabinoidi e uno da metadone. Sono quasi sempre figli di famiglie con genitori giovani, dunque molto piccoli, in cui papà e mamma consumano abitualmente sostanze stupefacenti. E’ una situazione legata al disagio, ma non solo. L’ultimo ricoverato sta abbastanza bene, per fortuna. Di recente abbiamo avuto soltanto un caso grave di un bimbo arrivato in coma”.

“Parliamo di bambini intossicati, da zero a due anni, la maggior parte delle volte accidentalmente – spiega il dottore Salvatore Requirez, direttore sanitario dell’ospedale Civico -. Da un anno a questa parte, cioè dall’ottobre scorso, ci siamo occupati di dodici casi. Al pronto soccorso, cogliendo il giustificato allarme della Procura dei Minori, facciamo lo screening con le analisi. Nel sangue dei pazienti intossicati troviamo traccia di anfetamine, benzodiazepine, cannabinoidi, ecstasy, cocaina, metadone e oppiacei. Ma si tratta di qualcosa che rimane sommerso, di cui riusciamo a cogliere un segmento. Pensiamo che questo fenomeno preoccupante sia ancora più diffuso”.

“Da cosa dipende? Non è semplice rispondere – dice il dottore Requirez – ma c’entra moltissimo il disagio sociale. La droga, nei consumatori, affievolisce o annulla perfino il sentimento della genitorialità. E i figli che consumano accidentalmente droga possono ricevere danni alla salute anche permanenti”. (Roberto Puglisi)


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