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Palermo, Diakité: “Se questa squadra può andare in Serie A? Perché no”

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30 Gennaio 2024, 15:32

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PALERMO – Il nuovo difensore del Palermo Salim Diakité si è presentato in conferenza stampa alla stampa e ai tifosi. Si fa chiamare “il ninja” ed è ormai da diversi giorni alla corte del tecnico Eugenio Corini, che già alcuni mesi fa aveva provato a spingere per il suo arrivo nel capoluogo siciliano.

“La scorsa estate c’era qualcosa, ma alla fine non è andato a termine – spiega Diakité -. Ho avuto un po’ di contatti con il direttore Rinaudo ma alla fine sono rimasto a Terni, poi oggi sono qua. Io la mia prima partita da professionista l’ho fatta contro il Palermo. Credo in Dio e credo in queste cose, secondo me era il destino. Il Palermo è il Palermo. Questa squadra può andare in Serie A? Perché no”.

Il calciatore francese ha già affrontato i rosanero nel girone d’andata, quando ancora vestiva la maglia della Ternana: “Una squadra come il Palermo può farti male in ogni momento, hanno i giocatori per farlo. Eravamo consapevoli di questo, quando pensi di gestire bene la partita può farti male. Alla Ternana sono arrivato due anni e mezzo fa, mi sono trovato benissimo. Ne approfitto per ringraziare la città e i tifosi. Sono cresciuto, per me era il momento di fare un salto diciamo e che l’ho fatto. So dove ho scelto di stare”.

Palermo nel percorso di Diakité

Centrale di difesa o esterno basso, Diakité è un calciatore molto duttile nel reparto arretrato: “Mi piacciono entrambi i ruoli, gioco dove serve al mister. Il mister deve sapere che quando mi schiera in un ruolo so farlo. Ho lavorato con tre allenatori in un anno circa. Lucarelli mi ha portato tanto, lui aveva fame e questa cosa l’ho pure io. Avevamo lo stesso carattere diciamo. Andreazzoli per me è stato un maestro, mi ha dato molto a livello di gioco. Li ringrazio. Breda l’ho avuto poco tempo. Penso che un calciatore non è mai perfetto in tutto. Fisicamente sto bene, a livello tecnico posso ancora migliorare”.

E sul club rosanero, Diakité ne parla con entusiasmo: “A Palermo hanno giocato Dybala, Pastore. Quando guardavo la tv e guardavo il calcio italiano, vedevo loro. Poi Pastore è venuto a Parigi e io da piccolo tifavo per il Paris Saint-German. Ho pensato che a Palermo nascono questi giocatori”.

“Quando ero più giovane mi piaceva Dani Alves. Non idolatro nessuno, adesso mi piace Walker come terzino e Rudiger come centrale. Hanno il mio stesso spirito mio, la fame. Devo ringraziare tante persone, a partire da me stesso. Sono arrivato in Italia e non era facile all’inizio. Poi ringrazio la mia famiglia e le squadre che ho avuto in Serie D e in Serie C. Perché mi chiamano ninja? Per il modo di giocare. Ho cattiveria, voglia, determinazione”, aggiunge il calciatore. 

Diakité è già carico per la prossima sfida casalinga dei rosanero: “Ho giocato con Coulibaly l’anno scorso, mi sono trovato benissimo. Già questa estate mi scriveva, quando sono arrivato qui pochi giorni fa è rimasto contento. Venerdì ci aspetta una partita molto difficile, il Bari è una grande squadra così come noi. Vogliamo vincere, qui sappiamo tutti che quando lo stadio è pieno giochi in dodici. Questo è importante, ci aspettiamo tanti tifosi allo stadio, carichi. Non spero di fare gol al Bari, devo farlo. Non ho bisogno di parlare con il mister, lui lo sa che sono il ninja e gioco ovunque”, ha concluso.

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30 Gennaio 2024, 15:32

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