Palermo, è caos sulla sanatoria dei beni confiscati

Palermo, è caos sulla sanatoria dei beni confiscati dopo l’ok della giunta

Tirrito: "Atto congelato ma non c'è alcuna discussione politica"
CONSIGLIO COMUNALE
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PALERMO – Scoppia il caso sulla delibera che regolamenta le richieste di sanatoria, a Palermo, per l’occupazione abusiva dei beni confiscati alla mafia. L’atto che avrebbe dovuto consentire agli occupanti di regolarizzare la loro posizione all’interno degli immobili, approvato dalla Giunta lo scorso 28 dicembre, sarebbe stato infatti bloccato dalla vicesindaco, Carolina Varchi, che era assente insieme ai suoi compagni di partito durante la sessione in cui è stata approvata la delibera. Tante le famiglie che sono rimaste con un pugno di mosche, come testimonia la consigliera Mariangela Di Gangi, che critica con forza le azioni della maggioranza.

Di Gangi: “Giunta schizofrenica”

“Apprendiamo dalle famiglie che volevano finalmente poter esperire una facoltà, che per loro è importantissima, quella di regolarizzare la loro posizione abitativa anche all’interno dei beni confiscati, una bruttissima notizia”, esordisce la consigliera di Progetto Palermo. “Quella di non poter applicare una facoltà concessa con una delibera di giunta regolare”.

“Questo accade senza nessun atto scritto, quindi senza nessun atto di pari valore che annulla la delibera precedente e tutto ciò è inqualificabile – aggiunge la Di Gangi – ma certamente manifesta la schizofrenia di questa giunta che, da una parte, fa provvedimenti che vanno in una direzione e, da un’altra parte, fa provvedimenti che vanno in un’altra direzione, come già accaduto in tanti altri casi”.

“A pagare il prezzo di questa schizofrenia e della assenza di identità politica di questa giunta sono sempre le persone più fragili – dice l’esponente di Progetto Palermo -. Persone a cui non interessa nulla degli scontri e delle divisioni dei componenti della maggioranza ma alle quali interessa soltanto poter dire che la casa in cui abitano è una casa a cui sono legati da un titolo e che possono finalmente immettersi nella regolarizzazione e intraprendere un cammino di fuoriuscita dalla situazione di fragilità e di povertà abitativa”.

“È scandaloso che l’amministrazione comunale usi in questo modo la burocrazia e fermi con una telefonata l’efficacia di una delibera di giunta che, invece – conclude la Di Gangi – deve applicarsi proprio perché atto formalmente in essere, che non potrebbe venire quindi disapplicato se non in presenza di un altro atto scritto, di pari valore, che ne sospenda gli effetti”. 

Tirrito: “Necessari ulteriori chiarimenti”

Spiega le motivazioni dello stop a LiveSicilia l’assessore all’Emergenza Abitativa, Antonella Tirrito. “Ci sono in atto degli incontri da dover svolgere finalizzati a dare i dovuti chiarimenti che sono subentrati dopo – ha detto -. Non appena si determineranno questi incontri, si risolveranno le questioni sollevate per cui si sono resi necessari i suddetti chiarimenti”. “Vediamo quanto successo come un’opportunità e non come qualcos’altro. L’idea è quella di poter dare seguito, magari con i dovuti accorgimenti, all’atto che – conclude l’assessore – al momento è semplicemente congelato. Non c’è alcuna discussione politica”.

A sollevare qualche timida rimostranza sull’atto per un possibile conflitto tra norme era già stato il segretario generale Raimondo Liotta che, attraverso una nota a margine inserita all’interno del documento, rimetteva “alla funzione dirigenziale la valutazione, caso per caso, del rapporto tra norme generali e norme speciali”.

Ma cosa prevede il documento?

Secondo il documento, gli occupanti dei beni confiscati sarebbero equiparati a quelli degli Erp (Edilizia Residenziale Pubblica). I cittadini interessati devono presentare una richiesta di sanatoria e pagare i canoni pregressi a partire dalla data di occupazione per ottenere l’ambita regolamentazione della loro posizione all’interno degli immobili. Eppure, come denunciato dalla consigliera Di Gangi, così non è stato. Le richieste sono momentaneamente respinte e le famiglie dovranno attendere ancora.

A proporre l’atto in giunta era stata proprio l’assessore all’Emergenza Abitativa, Antonella Tirrito, ben consapevole del numero sempre crescente di richieste di alloggi che pervengono all’ufficio competente e dei circa tremila utenti già inseriti in graduatoria dell’Emergenza Abitativa. Ma, al momento, come confermato dallo stesso assessore è ancora tutto congelato. Si spera la situazione si sblocchi nei prossimi giorni.


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