14 Febbraio 2024, 09:46
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PALERMO – Il 10 dicembre un uomo sparò una raffica di colpi in aria seminando il panico nel cuore della notte in via Isidoro La Lumia, come sempre affollata (QUI IL VIDEO). Ora quell’uomo, Marco Cucina, 30 anni, è stato arrestato assieme a Salvatore Emanuele (ai domiciliari), 27 anni, dai carabinieri della compagnia di piazza Verdi.
Ad un terzo indagato, Salvatore Miceli, 21 anni, il giudice per le indagini preliminari Ermelinda Marfia ha imposto l’obbligo di dimora. A tutti viene contestata la rissa aggravata e al solo Cucina il porto abusivo in pubblico di arma da fuoco illegalmente detenuta. Contestato, sempre a Cucina, il nuovo reato introdotto con il cosiddetto decreto Caivano (dal nome del paese dove due cuginette di 11 e 12 furono stuprate): “Al fine di incutere pubblico timore o di suscitare tumulto o pubblico disordine o di attentare alla sicurezza pubblica, fa esplodere colpi di arma da fuoco o fa scoppiare bombe
“Il fatto, pericolosamente commesso nelle prime ore del mattino del 10 dicembre 2023, dinnanzi a centinaia di avventori di pubblici locali – si legge in una nota del procuratore Maurizio de Lucia – si inserisce purtroppo in un momento storico in cui diversi sono stati gli episodi che hanno rischiato di mettere in crisi la sicurezza pubblica nelle strade cittadine, ma in relazione ai quali, come questa volta, forte e immediata è stata la reazione repressiva dello Stato e il dinamismo della Procura della Repubblica e delle forze dell’ordine, polizia di Stato e carabinieri, che hanno assicurato alle carceri statali i soggetti prontamente individuati quali indiziati per la commissione dei diversi misfatti”.
“Nella risposta dello Stato ha trovato prima applicazione il cosiddetto decreto Caivano – aggiunge – recante misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile. E’ stato infatti contestato il neo articolo 421 bis del codice penale che punisce chiunque, al fine di incutere pubblico timore o di suscitare tumulto o pubblico disordine o di attentare alla sicurezza pubblica, fa esplodere colpi di arma da fuoco o fa scoppiare bombe o altri ordigni o materie esplodenti”.
Il procuratore ricorda anche due ulteriori episodi. L’aggressione di fine ai danni di due vigili urbani alla Vucciria e l’omicidio di Lino Celesia avvenuto alla discoteca Notr3 di via Pasquale Calvi il 21 dicembre scorso. Per entrambi gli episodi i presunti responsabili sono stati individuati e arrestati.
“L’attività della Procura della Repubblica e delle forze di polizia giudiziaria è in continuo e non arrestato fermento al fine di pervenire ad un clima più sereno di civile convivenza cittadina, a discapito del quale sembrano agitarsi taluni soggetti – prosegue la nota – che vivono senza riconoscere il primato della legge e che saranno in modo fermo e severo perseguiti per essere assicurati agli istituti di pena, pur nel rispetto ed in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza”.
La Procura di Palermo ha ricostruito l’intera vicenda. A sparare sarebbe stato il trentenne con precedenti penali. Gli altri due avrebbero partecipato alla rissa per futili motivi sfociata nelle pistolettate. La scena era stata ripresa con un cellulare da un balcone. Si vedeva il fuggi fuggi all’incrocio con via Quintino Sella e si sentiva il rumore sordo della raffica di colpi. Sull’asfalto erano rimasti i bossoli e le tracce di sangue
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14 Febbraio 2024, 09:46