07 Giugno 2024, 18:21
9 min di lettura
PALERMO – È tempo di bilanci in casa Palermo. L’amministratore delegato del club rosanero Giovanni Gardini ha fatto un resoconto della stagione 2023-24, da poco conclusasi. Dopo aver annunciato anche le novità nell’area sportiva del club, Gardini ha delineato gli obiettivi futuri del Palermo. Di seguito, dunque, le dieci domande (e risposte) all’AD Giovanni Gardini.
Dopo l’eliminazione in semifinale playoff, come giudica questo risultato rispetto all’obiettivo iniziale?
“Abbiamo cominciato la stagione con l’obiettivo di essere competitivi per la Serie A e ci siamo arrivati vicini perché abbiamo giocato una semifinale persa contro una squadra che poi è andata in massima serie e che ha meritato ampiamente la promozione. Questo sicuramente garantisce l’ottenimento di un risultato. Durante la stagione abbiamo avuto troppi alti e bassi e siamo stati poco continui, penalizzandoci nel conseguimento dell’obiettivo maggiore”.
“Credo che ogni stagione lascia rimpianti e rammarichi, la cosa è importante è che riteniamo di aver fatto un passo in avanti rispetto alla stagione precedente. Quest’anno abbiamo giocato i playoff e superato il turno preliminare, arrivando in semifinale e facendo un buon risultato. Siamo anche amareggiati perché riteniamo che si poteva e si doveva fare di più. Questo non significa che la stagione è fallimentare, però si poteva ottenere un risultato migliore”.
Come valuta il rendimento squadra nel corso del campionato in considerazione del cambio di guida tecnica?
“Noi abbiamo sempre detto che il cambio di allenatore non è la soluzione di tutti i problemi, ma deve succedere quando si ha un punto di non ritorno. Noi in un certo periodo della stagione siamo andati in grossa difficoltà e il perdurare di risultati negativi e la sotto-performance della squadra ci ha indotto a cambiare allenatore. Questo dimostra che abbiamo la necessità di trovare maggiore forza, maggiore coesione, maggiore volontà, una maggiore ricerca di un risultato tutti insieme perché solamente così si può pensare di ottenere l’obiettivo prefissato”.
“Questo è un club che vuole mettere tutti nella condizione migliore per svolgere le proprie mansioni, tutti sanno quello che possono trovare e devono dare qualcosa in più rispetto a quello che hanno dato, perché c’è bisogno di questo. Il cambio di allenatore è una sconfitta per tutti noi e lo sappiamo, però nel calcio capita che arrivi un momento in cui devi operare una scelta questo tipo. Da quel momento la squadra ha avuto la possibilità anche di ottenere un sesto posto che non era il risultato auspicato. Però siamo sempre stati dentro i playoff per tutto per tutto l’arco della stagione, quindi siamo migliorati e dobbiamo fare di più tutti, perché se non fai di più non arrivi dove gli altri magari possono arrivare”.
Qual è l’obiettivo per la stagione 2024-2025?
“L’obiettivo della stagione 24 -25, così come la vita di ognuno di noi, è quello di migliorarci. Questo vuol dire che dovremo essere ancora più competitivi per la Serie A. Ciò però non vuol dire che dobbiamo avere l’assillo: il Palermo arriverà in Serie A. Questo ci viene riconosciuto da tutti, ne sono consapevoli tutti. Ma non si va in Serie A perché solo perché si è ci chiamiamo Palermo o perché abbiamo un gruppo di tifosi meraviglioso e unico al mondo. Si arriva in A con il lavoro, con il sacrificio, con la dedizione, con la voglia di raggiungere qualcosa di veramente importante”.
“Per fare questo dobbiamo partire da un concetto secondo me basilare, ovvero quello della coesione. Tutte le componenti, da me che rappresento l’azienda a tutti gli altri del club, fino a chi fa il tifo per il Palermo in città o nel mondo, devono avere un obiettivo comune. Ovvero sostenere la squadra e pensare che c’è chi lavora quotidianamente e chi cerca di meritarsi l’onore di indossare una maglia gloriosa come quella del Palermo. Ciò significa che le difficoltà ci sono e vanno superate. Noi riusciremo ad andare in Serie A nel momento in cui saremo in grado di gestire positivamente il momento negativo. Se nel momento negativo non siamo in grado di gestirlo o ci facciamo travolgere dalla pressione e dalla negatività che ci può circondare non andiamo da nessuna parte”.
“Riuscire ad avere una regolarità nel campionato è fondamentale in Serie B. Non possiamo pensare di vincere tutte le partite 3-0, ma di contro non possiamo uscire dal campo senza aver dato il 100%. Quando al termine della partita di Venezia Brunori ha detto che ci è mancato l’equilibrio, intendeva dire che noi dobbiamo essere un gruppo unito, dobbiamo essere un gruppo dentro e fuori dallo spogliatoio. Il gruppo è il Palermo, quello che rappresenta il Palermo nel mondo. Quindi non dobbiamo cercare un colpevole per cercare di scaricare su di questo la responsabilità di un risultato”.
“Dobbiamo trasformare la pressione in energia e forza per l’ottenimento di un traguardo che tutti vogliamo e che tutti, dall’azionista all’ultimo dei tifosi, vogliono raggiungere. Però per far questo abbiamo bisogno di essere coesi e di lavorare in un’unica direzione. Ciò non vuol dire che non bisogna essere critici ma capire che c’è qualcuno, molte persone, che lavorano per questo obiettivo e questo obiettivo sarà raggiunto”.
Quali saranno le novità nell’Area Sportiva del Club?
“Ci saranno delle novità ovviamente, però prima di tutto vorrei ringraziare Leandro Rinaudo, che per due stagioni, in un momento molto particolare della storia di questa società, è stato il nostro direttore sportivo. Rinaudo è stato di supporto in questi due anni, ha fatto un ottimo lavoro ma a un certo punto siamo chiamati a fare delle scelte e riteniamo di dover cambiare”.
“Vogliamo ringraziare anche Michele Mignani, insieme al suo staff, perché in poche settimane è riuscito comunque a farsi apprezzare sia come allenatore sia come persona. Abbiamo inteso affidare la direzione tecnica del club a Morgan De Sanctis, un giovane direttore sportivo che ha una vastissima esperienza come calciatore in ambito internazionale, che ha una grande conoscenza del calcio e che si adatta a quelle che sono le nostre caratteristiche”.
“Dopo aver scelto il direttore sportivo, la seconda figura importante era quella dell’allenatore e abbiamo individuato in Alessio Dionisi la persona che ci dovrà condurre in questo viaggio che riteniamo possa essere molto speciale. È uno dei giovani tecnici emergenti che ha riscosso maggiore successo negli ultimi anni. Un allenatore che ha fatto un viaggio sportivo significativo perché ha fatto un po’ tutte le categorie del calcio, ha già vinto la serie B, è stato protagonista in A ma conosce anche il calcio delle categorie inferiori. Ha fatto la gavetta e questo per noi è sinonimo di garanzia, di lavoro, di abnegazione, di determinazione e di attenzione, valori che per noi sono molto importanti”.
“Il calcio oggi non è più soltanto la squadra ma è un’azienda, all’interno della quale bisogna lavorare in tutte le aree, da quella sportiva a quella commerciale passando per quella organizzativa fino a tutte le altre. Abbiamo bisogno di avere un gruppo di lavoro anche da questo punto di vista che, in termini non solo di qualità ma anche di quantità, sia presente e che sposi la nostra idea di calcio, ovvero quella che vuole gente che venga a Palermo con l’entusiasmo, con la voglia, con la determinazione e la cattiveria agonistica per poter contribuire ad entrare nella storia di questa società. In De Sanctis e Dionisi abbiamo visto questi occhi da tigre, sono pronti per poter cercare di contribuire in maniera significativa a quello che è l’obiettivo”.
A differenza del Palermo CFA il Barbera necessita ancora interventi di ristrutturazione. Quali sono i prossimi step?
“Siamo consapevoli che se possiamo esprimere parole di soddisfazione per il centro sportivo di Torretta altrettanto non possiamo farlo per il nostro stadio. Dal punto di vista strutturale vive una situazione di degrado non adeguata agli standard che una società come il Palermo vuole avere. E per avere questo c’è bisogno di tempo, c’è bisogno di investimenti e di una concessione di lunga durata con l’Amministrazione comunale. C’è soprattutto necessità che tali investimenti producano una certa redditività”.
“Abbiamo una interlocuzione aperta molto sincera con il sindaco, che si è sempre dimostrato attento a quelle che sono le nostre necessità e stiamo lavorando per trovare un accordo affinché lo stadio Barbera possa diventare quello che è necessario per una squadra di calcio che deve rispondere a certi canoni, non solo estetici ma anche di funzionalità”.
“Quest’anno provvederemo a rifare l’impianto di illuminazione, avremo un nuovo sistema di led bordocampo, avremo un nuovo sistema di videosorveglianza. Ci sono altri interventi da fare nel corso del tempo, si tratta di un piano molto significativo e dispendioso dal punto di vista economico e ci vogliono le garanzie per poterlo attuare. In considerazione di questo non possiamo dimenticare che, anche se ci piace poco guardare indietro e molto di più in avanti, già molto è stato fatto”.
“Da quando il 4 luglio 2022 abbiamo preso in consegna lo stadio, ma già precedentemente anche con la vecchia gestione dal 2019, alcuni interventi sono stati fatti a dimostrazione che c’è l’attenzione da parte nostra a rendere lo stadio ancora più efficiente e cerchiamo di renderlo il più fruibile possibile”.
Tifosi e media chiedono spesso maggiori dichiarazioni da parte della società durante l’anno.
“So che è difficile, ma è fondamentale, se uno vuol fare professionalmente calcio, che si lavori, che non si chiacchieri. Aver bisogno di essere tranquillizzati nei momenti di difficoltà vuol dire che non ci si sente sicuri, vuol dire che non si ha fiducia. Qui stiamo vivendo una nuova situazione, una nuova era, il nostro rapporto è fiduciario. Io mi fido dei tifosi, i tifosi si devono fidare della società, non devono pensare che se io in prima persona o chi è con me non parla, non stia affrontando i problemi”.
“Ma c’è un’analisi in profondità di tutto quello che ruota attorno ad una squadra di calcio. Il tifoso o chiunque esprima un giudizio ha una visione parziale, limitata o riferita, che non è la visione reale. Bisogna affrontare i problemi, saperli risolvere, dobbiamo lavorare per risolverli, dobbiamo migliorare per risolverli. Dobbiamo ridurre il numero di errori ma lavorando e non declamando nei confronti di terzi, non perché c’è una mancanza di rispetto o di empatia”.
“Tutti noi ci sentiamo il Palermo tatuato sulla pelle e lo dimostriamo attraverso il lavoro e la credibilità. Se noi andiamo a guardare quello che si dice o che viene detto vediamo che oggi si dice bianco, domani nero e dopodomani verde. E non c’è un principio di credibilità, noi vogliamo essere credibili e per farlo dobbiamo essere coesi, dobbiamo essere uniti ma soprattutto dobbiamo essere una famiglia dove ci fidiamo l’uno dell’altro”.
“Non stiamo chiedendo un credito in bianco, stiamo dicendo ‘siamo qui da due anni, abbiamo fatto questo e questo’ senza fare cinema, e tanto altro faremo insieme, perché insieme, coesi, arriveremo dove tutti vogliamo. Abbiamo l’agognato sogno di arrivarci e ci arriveremo. Perché il Palermo merita quello e arriverà lì“.
In alto, il video completo dell’intervista a Giovanni Gardini, amministratore delegato e direttore generale del Palermo.
Pubblicato il
07 Giugno 2024, 18:21
vai a questa pagina