PALERMO – Il ritiro dei rifiuti va a singhiozzo e le strade del centro storico di Palermo si riempiono di immondizia, con buona pace dei turisti. A lanciare l’allarme è Doriana Ribaudo, titolare dell’Osteria Ballarò e della pasticceria La Martorana, che affida ai social il suo sfogo.
“La campagna ‘io mi rifiuto’ dovremmo farla noi rifiutandoci di pagare la Tari”, scrive facendo il verso alla campagna di comunicazione voluta dalla Rap per convincere i cittadini a fare la differenziata.
Raccolta a singhiozzo
“Da alcune settimane la Rap non ritira i sacchetti che conferiamo nei giorni indicati – spiega Ribaudo a LiveSicilia – col risultato che i turisti si lamentano della puzza. Una cosa inaccettabile”.
Un servizio che fino ad agosto ha funzionato regolarmente ma che, a causa di una riorganizzazione delle squadre impiegate, a settembre è entrato in crisi.
“L’umido non è stato ritirato per una settimana, la plastica per due giorni – continua Ribaudo -. E siccome non possiamo riportare dentro i sacchi, a causa di possibili topi o blatte o del rischio di saltare il turno di ritiro, restano fuori appestando l’aria. I clienti con questo caldo vogliono stare all’aperto ma si lamentano dei cattivi odori”.
Un danno a cui si è aggiunta anche la beffa. Il locale è stato infatti soggetto ai controlli della Polizia municipale. “Hanno messo nero su bianco che noi rispettiamo le regole – dice la titolare – ma la Rap no. E paradossalmente ci hanno consigliato di inviare una pec per ogni ritiro che salta o rischiamo pure di passare dalla parte del torto”.
La replica
Il presidente della Rap, Giuseppe Todaro, non può che ammettere le defaillance. “E’ vero, abbiamo avuto qualche problema – dice al nostro giornale – ma è dovuto alla necessità di coniugare la raccolta ordinaria con gli interventi straordinari. Siamo in fase di riorganizzazione e speriamo di tornare presto a regime”.

