PALERMO- Oltre alla cassaforte con 30 mila euro si portarono via pure le bottiglie di champagne per brindare al colpo appena portato a termine. Il retroscena viene fuori dal blitz dei carabinieri che ha stamani ha portato all’arresto di otto persone.
Nei supermercati “Paghi poco” di via Leonardo da Vinci e via Amedeo d’Aosta a Palermo i ladri decisero di arraffare la cassaforte dove c’erano rispettivamente 30.000 e 39.000 mila euro.
I furti furono solo tentati al negozio Unieuro di Carini, al bar Wisser di Palemro e in un distributore di benzina del capoluogo siciliani. Preferirono battere in ritirata quando videro una gazzella dei carabinieri transitare in zona e quando si accorsero che c’erano le telecamere di videosorveglianza accese.
Giuseppe Ferruggia diceva a Filippo Raccuglia: “… lui non se lo deve scordare che lui (riferendosi a Salvatore Ferrante) fuori e mi ha chiuso a me dentro ed io gli ho uscito la cassaforte”
L’inchiesta ha anche svelato che Salvatore Dragotta e Michele Marino spedirono per posta della droga all’interno del carcere di Trapani dove era detenuto Giuseppe, fratello di Michele
L’ordinazione arrivò via telefono: “Ho parlato con mio fratello… l’hai letta la lettera Totò”, diceva Giuseppe Marino. “Sì a posto domani te la mando”.
Ed ancora: “Ma dove stai parlando… nel bagno?”; “No, no nella cella insieme a un palermitano della Roccella”. Quando fu perquisita la cella del palermitano trovarono sei grammi di hashish.