Palermo: dimentica le chiavi e le rubano l'auto, ma non è furto aggravato

Palermo: dimentica le chiavi e le rubano l’auto, ma non è furto

Imputato assolto al termine di una curiosa vicenda processuale

PALERMO – Il furto non è aggravato, serviva la querela della parte offesa e l’imputato viene assolto in appello. Vicenda curiosa quella che vedeva sotto processo Giorgio Carmelo, 31 anni, condannato a 8 mesi in primo grado.

Nel giugno 2014 un uomo al volante di una Lancia Y si schianta contro il guard rail della strada statale Palermo-Agrigento. Abbandona l’auto e fugge. Solo che sul sedile dimentica il telefonino. Si risale all’identità e si scopre che la macchina è stata rubata alla compagna del cugino dell’imputato. Insomma, un furto in famiglia.

Poche ore dopo Giorgio Carmelo si costituisce. Ad accompagnarlo è la stessa proprietaria della macchina. Quindi arriva la condanna di primo grado.

L’avvocato Luciano Maria Sarpi

In appello, il legale della difesa, l’avvocato Luciano Maria Sarpi, contesta due aggravanti. Non c’è stata violenza sulle cose visto che le chiavi dell’auto erano nascoste nel parasole. Neppure c’è l’aggravante dell’esposizione alla pubblica fede visto che la macchina era parcheggiata in uno spazio condominiale.

Senza aggravanti il reato diventa furto semplice. E per procedere era necessaria la querela della parte offesa, mai presentata. Da qui l’assoluzione in appello, dopo la condanna a 8 mesi in primo grado.


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