PALERMO – La commissione è appena nata ma già fa discutere. Il consiglio comunale di Palermo ha approvato la delibera che istituisce una commissione speciale denominata “garanzia e trasparenza”: un organismo che viene costituito praticamente a ogni mandato e che dovrebbe avere il compito di vigilare sull’attività amministrativa dell’ente. Un ruolo per l’appunto di garanzia e la cui guida viene quindi affidata alle opposizioni.
Primi mal di pancia
A un anno e mezzo dalle ultime elezioni, il consiglio ha votato la delibera che prevede che tutti i gruppi siano rappresentanti; adesso ogni capogruppo dovrà indicare un nominativo e poi la commissione si riunirà per eleggere presidente e vicepresidente. Tutto liscio? No, perché il nuovo organismo (che comunque non dà diritto a ulteriori gettoni di presenza) ha già provocato mal di pancia dentro e fuori i partiti per l’indicazione dei componenti.
I possibili nomi
Come detto ancora non ci sono designazioni ufficiali, anche se per i corridoi di Palazzo Comitini circolano già i possibili nomi: Fabio Giambrone per il Pd, Concetta Amella per il M5s, il già candidato sindaco Franco Miceli, Alberto Mangano per Progetto Palermo, Carmelo Miceli per il Misto, Leopoldo Piampiano per Forza Italia, Sabrina Figuccia per la Lega, Tiziana D’Alessandro per Fratelli d’Italia, Viviana Raja per la nuova Dc, Fabrizio Ferrandelli per Lavoriamo per Palermo. Una lista suscettibile di variazioni e in cui manca il gruppo Oso che, per bocca di Giulia Argiroffi, ha già fatto sapere che non parteciperà: una scelta in polemica con l’amministrazione, accusata di non dar seguito alle decisioni d’Aula.
Una gara a due
Se la vicepresidenza sembra destinata ai cuffariani, è sulla presidenza che si potrebbe consumare un braccio di ferro ovviamente tutto interno alla minoranza. Ad ambire alla guida della commissione, infatti, ci sarebbero sia il Partito Democratico con Giambrone, storico braccio destro di Leoluca Orlando, che il M5s che punterebbe su Amella. La prossima settimana dovrebbe tenersi una riunione tra le opposizioni per trovare la sintesi su un nome che poi verrà proposto alla maggioranza, in caso contrario si andrà ai voti.
“Considerati gli ottimi rapporti costruiti in questi mesi con le altre forze di minoranza, sono certo che qualsiasi decisione verrà effettuata solo dopo un confronto con tutte le forze di opposizione – dice il capogruppo pentastellato Antonino Randazzo -. Peraltro su 10 presidenti e vicepresidenti nelle commissioni permanenti, nove sono uomini. Noi per la presidenza proporremo Concetta Amella”.