Lockdown di fatto a Palermo, i commercianti sono stremati - Live Sicilia

Palermo in lockdown di fatto, i commercianti sono stremati

Pochi affari e le attività faticano ad andare avanti

PALERMO – Palermo vive in un lockdown di fatto. Per le strade del centro città non circola nessuno e i titolari di molte attività preferiscono tenere abbassata la saracinesca per non gravare ulteriormente sul bilancio.

Da ieri la Sicilia che si trova in zona arancione, questo porta ad un numero di restrizioni maggiori per i non vaccinati. In molti, anche vaccinati, hanno paura di contagiarsi e preferiscono rimanere in casa.

Nella giornata di ieri nell’Isola sono stati registrati 3.629 casi a fronte di 26.096 tamponi processati, con un tasso di positività che è al 13,9%.

I commercianti: “Dal covid un danno irreversibile”

“Più che zona arancione direi rossa da due o tre mesi, poco conta la colorazione ufficiale. Contano le persone al lavoro e già da mesi sono state recluse in casa. Il covid ha arrecato una danno irreversibile alle attività, fra questa anche la mia“. A dichiararlo è Luca De Caro, titolare di una storica torrefazione a Palermo.

Per poter permettere alla clientela di accedere al suo locale, così come disposto dal Governo, è necessario il Super green pass: “C’è chi è felice di mostrarlo, altri non hanno nessuna voglia. Alcuni sono in possesso di green pass base e non sono d’accordo a questa terza dose“.

“C’è il deserto. Io ho lavoricchiato grazie ai clienti fissi“. Lo dichiara una sconfortata Maddalena Portas, che gestisce un’attività in Via Maqueda. “Siamo allo stesso livello dello scorso anno con la zona rossa e l’asporto“. Un po’ di ‘luce’ la sua attività l’ha vista nel weekend: “C’era qualche turista ma non più di tanto“.

Non è felice nemmeno Michele Ventimiglia titolare di un negozio di souvenir in Corso Vittorio Emanuele: “La situazione è drammatica, non prendiamoci in giro. Da tempo, comunque, il commercio era quello che era. Purtroppo abbiamo problemi seri per quanto riguarda il turismo e non arrivando i turisti il centro storico è morto. Non sappiamo come andrà a finire. La pandemia – ha concluso – ci ha tagliato in due“.

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