PALERMO – Nessuna schiarita all’orizzonte e assoluta incertezza sui fondi che nel 2013 verranno destinati agli ammortizzatori sociali. Così la Ceifa, azienda storica palermitana che commercia materiali per l’edilizia, ha preferito mettersi al riparo inviando una comunicazione preventiva di mobilità per i suoi 9 dipendenti a partire dal prossimo gennaio. Ossia dalla data di scadenza della cassa integrazione.
“Siamo di fronte ad un’altra azienda vittima della crisi – afferma Mimma Calabrò, segretario generale della Fisascat Cisl – per la quale negli anni precedenti si era utilizzata, al fine di fronteggiare il rischio di esuberi la Cigs in deroga per 30 lavoratori impiegati nei settori della vendita, del magazzino, logistica e area amministrativa. Adesso la richiesta di mobilità (utilizzata proprio per rendere meno drammatiche le conseguenze della perdita del lavoro, ndr) rende ancora più allarmante una situazione già difficile. La perdita anche di un solo posto di lavoro va inquadrata, infatti, in un ragionamento molto più ampio che include, nel solo 2012, centinaia di lavoratori rimasti inoccupati o che usufruiscono degli ammortizzatori sociali”.
A differenza della Cassa integrazione guadagni, la mobilità non è alternativa al licenziamento, ma lo presuppone “ed è per questo – aggiunge Mimma Calabrò – che l’auspicio è che di concerto con l’azienda, che incontreremo nei prossimi giorni, si possano trovare soluzioni alternative al fine di salvaguardare i livelli occupazionali a rischio”.
