PALERMO – Se davvero si trattò di un’intimidazione per spillare una parte dei soldi di una maxi vincita a commetterla non sono stati i due imputati.
La quarta sezione della Corte di Appello, presieduta da Massimo Corleo, ha assolto Gianni Santospirito e il suo presunto complice, Nicolò Carfì. In primo grado erano stati condannati rispettivamente a un anno e a otto mesi di carcere.
Nel 2012 un signore di Ficarazzi aveva vinto 750 mila euro al Lotto. Qualche tempo dopo qualcuno appiccò le fiamme al portone di ingresso del suo garage. Gli investigatori ipotizzarono che fosse un messaggio riconducibile ad una possibile richiesta estorsiva.
Estrapolando le immagini di una telecamera ritennero di avere identificato il pregiudicato Santiospirito e Carfì. Una tesi sempre respinta dai legali della difesa, gli avvocati Salvo Priola, Claudia Profera e Valentina Morgana, secondo cui, l’ora notturna e la distanza della telecamera non consentivano il riconoscimento dei due attentatori. Una tesi confermata da un collegio di periti. Da qui l’assoluzione.