PALERMO – Uno spazio per la musica con auditorium e aree di aggregazione: potrebbe rinascere con questa nuova veste e aprirsi alla città il gasometro di via Remo Sandron, emblematico esempio di archeologia industriale in disuso da circa vent’anni. La sua riqualificazione è diventata argomento di studio per gli studenti di “Architettura tecnica II con laboratorio” del corso di laurea in Ingegneria Edile-Architettura dell’Università degli Studi di Palermo ed è il filo conduttore della mostra che si inaugura oggi pomeriggio, alle 18, nell’area dell’ex officina Amg di via Tiro a Segno, in cui saranno esposti i progetti elaborati ma anche le antiche apparecchiature di Amg Energia che raccontano la storia del gas a Palermo.
La mostra sarà preceduta da una manifestazione a cui, a partire dalle 16.30, interverranno il sindaco Leoluca Orlando, il rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla, il presidente di Amg Energia Spa Emilio Arcuri. Un’occasione per accendere i riflettori sull’ipotesi di riqualificazione della struttura, collocata all’interno di un’area significativa della città, in prossimità del porto e del centro storico, un progetto che sta a cuore ad Amg nella logica del recupero del patrimonio edilizio di archeologia industriale e di un uso contemporaneo degli spazi, ma anche lo spunto per un momento di riflessione sui rapporti tra Amministrazione comunale, società partecipate ed Università. In particolare, del gasometro parlerà l’architetto Mario Li Castri, consigliere di amministrazione di Amg Energia, mentre sulle ipotesi di recupero interverranno i professori Antonio De Vecchi e Simona Colajanni dell’Università degli Studi di Palermo.
Il gasometro di via Remo Sandron è stato costruito nel 1914 per distribuire il gas a Palermo che si espandeva verso nord-ovest ed è stato disattivato nel 1985: adesso è un “polmone svuotato”, racchiuso dall’inconfondibile reticolo di ferro. Amg ed Università insieme hanno deciso di dedicare, per l’anno accademico 2012-2013, le esercitazioni progettuali dei due insegnamenti di “Architettura tecnica II con laboratorio”, tenuti dal professore ordinario Antonio De Vecchi e dalla professoressa associata Simona Colajanni, proprio alla riqualificazione della struttura. Hanno seguito i due corsi 105 studenti. L’ipotesi scelta è quella di auditorium per la musica con 600 posti, proprio in relazione alla carenza in città di spazi pubblici per la musica, che possano costituire un punto di aggregazione urbana.
Nella mostra saranno esposti 13 progetti elaborati da 60 studenti universitari che raccontano le diverse soluzioni e filosofie scelte per il recupero e la rifunzionalizzazione del sito ma anche tutta una serie di oggetti e di foto d’epoca, di proprietà di Amg, che illustrano la storia del gas a Palermo lunga oltre un secolo: dai contatori “ad acqua” di fine Ottocento allo stantuffo utilizzato all’inizio del Novecento per le operazioni di pulizia dei lampioni a gas, ad alcuni componenti in ghisa degli antichi punti luce artistici della città. Ogni progetto è stato contrassegnato da un numero attraverso il quale è possibile esprimere una preferenza anonima. Al termine dell’esposizione degli elaborati sarà reso noto il progetto più votato. La mostra rimarrà aperta fino a lunedì 6 gennaio, tutti i giorni dalle 9 alle 13 ed il sabato pomeriggio dalle 15.30 alle 17.30.