06 Marzo 2023, 05:48
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PALERMO – Non sarebbe un’ipotesi di maltrattamenti in famiglia, ma un caso di lesioni personali. Lesioni che la vittima ha denunciato senza poi presentare la querela necessaria con la riforma Cartabia per perseguire questo tipo di reato. L’imputato è stato così assolto, dopo avere trascorso nove mesi agli arresti domiciliari.
Nel dicembre 2021 giunse una telefonata anonima al 112. Qualcuno segnalava che una donna stava chiedendo aiuto all’interno di una casa in un paese della provincia di Palermo.
I carabinieri trovarono tavolo e sedie rotti, vestiti sparsi sul pavimento. La donna, in lacrime, disse che il marito l’aveva colpita con una sedia. La moglie denunciò la sua difficile vita coniugale, segnata da insulti. Una volta il marito l’aveva strattonata e afferrata per il collo per toglierle il telefono.
La donna è stata convocata in Tribunale per testimoniare. Ha spiegato che il marito mai aveva usato violenza contro di lei. E la sedia? “Un gesto di sfogo” dell’uomo che non voleva colpirla.
Il reato di “maltrattamenti in famiglia” per cui si può procedere d’ufficio presuppone “una condotta abituale che si estrinseca con più atti, delittuosi o meno, realizzati in momenti successivi con la consapevolezza di ledere l’integrità fisica e il patrimonio morale del soggetto passivo, sì da sottoporlo ad un regime di vita dolorosamente vessatorio”.
Secondo il Tribunale, il reato va derubricato il lesioni personali. Mancando la querela è arrivata la sentenza di non diversi procedere per difetto di querela. L’assoluzione per l’imputato, difeso dall’avvocato Elena Gallo, è piena per l’ipotesi di maltrattamenti in famiglia.
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06 Marzo 2023, 05:48