Palermo Pride, Varchi (Fdi): "Lagalla agisce a titolo personale"

Palermo Pride, Varchi (Fdi): “Lagalla agisce a titolo personale”

L'ex numero due del sindaco: "Manifestazione divisiva"

PALERMO – La maggioranza al comune di Palermo torna a traballare e stavolta lo fa sull’ordine del giorno bocciato dal consiglio comunale che prevedeva, tra le altre cose, il patrocinio al Pride. Una mossa che ha provocato un vespaio di polemiche, anche interne alla maggioranza. “Il Pride è una manifestazione divisiva perché così la vogliono gli organizzatori, ognuno è libero di partecipare ma il patrocinio del Comune di Palermo è un’altra cosa – dice Carolina Varchi, deputata di Fratelli d’Italia e fino a tre giorni fa vice di Roberto Lagalla -. Se il sindaco lo concederà, lo farà solo a titolo personale”.

Onorevole Varchi, già l’anno scorso aveva polemizzato con la scelta di concedere il patrocinio al Pride. E’ ancora un problema per la maggioranza?
“No, per la maggioranza non è un problema visto che il centrodestra, in modo compatto, ha bocciato un ordine del giorno strumentale e che niente aveva a che fare con il regolamento sulla movida. Nella nostra coalizione ci sono sensibilità diverse, così come ci sono tra gli italiani. L’anno scorso avevo contestato la concessione del patrocinio e non ho cambiato idea”.

Cosa c’è che non va nel Pride?
“E’ una manifestazione politica a tutti gli effetti ed è per giunta estremamente divisiva, perché così la vogliono gli organizzatori esaltando le differenze. Ognuno è libero di organizzare e partecipare a qualsiasi manifestazione ma non si può pretendere di farlo con il patrocinio del Comune che, come ente, deve tutelare invece tutte le sensibilità”.

E se Lagalla dovesse farlo ugualmente?
“Il consiglio comunale, massima espressione della volontà popolare, si è determinato sul punto e questo in politica dovrebbe avere delle conseguenze, circostanza che peraltro l’anno scorso non si era verificata. Se il sindaco concederà il patrocinio lo farà a titolo personale, visto che la scelta non rispecchia la sensibilità dell’intera amministrazione”.

Lei si è dimessa da appena qualche giorno e già scoppia il primo problema. Fdi senza di lei sarà meno forte in giunta?
“No, anzi lo sarà di più: l’assessore Brigida Alaimo e il vicesindaco Giampiero Cannella potranno svolgere a tempo pieno un ruolo che io invece dovevo dividere con l’impegno alla Camera, a cui adesso potrò dedicarmi pienamente anche nell’interesse della nostra città”.

La sua fuoriuscita è stata rallentata dal “caso Ferrandelli”. Avete ancora remore al suo ingresso in giunta?
“Per dimettermi ho atteso che il collegio dei revisori depositasse il parere, ampiamente positivo, a quello che, avevo annunciato, sarebbe stato il mio ultimo bilancio. La nostra stella polare è la lealtà e la chiarezza con gli elettori e per questo abbiamo ritenuto indispensabile fare chiarezza, tanto nella forma quanto nella sostanza. Il rischio era che passasse un messaggio sbagliato, cioè che Azione potesse entrare in giunta senza una preventiva condivisione, cosa che avrebbe richiesto un passaggio politico a livello nazionale. La nota con cui gli interessati (Fabrizio Ferrandelli e Leonardo Canto, ndr)  hanno precisato che la loro è invece una piena adesione al progetto civico del sindaco spazza via ogni dubbio, anche di semplice forma”.

La maggioranza si è divisa anche sulla mozione per la trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali. Fdi cosa farà?
“Diciamo subito che si tratta di un tema su cui il comune di Palermo, così come ogni altro ente locale, non ha alcun potere, visto che la questione è demandata al legislatore nazionale. Detto questo, bisogna però dire le cose come stanno: qualcuno gioca sull’equivoco spacciando la tutela dei bambini, che la nostra legge garantisce sempre e comunque, con altri obiettivi assai meno nobili. I bambini delle coppie omogenitoriali non sono in alcun modo discriminati, la legge consente di registrarli insieme al genitore biologico; se pensassimo di registrare come genitori biologici due uomini o due donne saremmo di fronte a un falso, proprio sul piano ontologico, lo dice la scienza della riproduzione. La legge però prevede l’adozione in casi particolari e mi riferisco al così detto ‘genitore di intenzione’; non è quello biologico ma ha questo desiderio e un giudice, verificata la sussistenza di un rapporto genitoriale, riconosce questa intenzione e concede l’adozione, come nel caso di un vedovo che fa adottare i propri figli dalla nuova compagna”.

Quindi se la mozione venisse posta ai voti?
“Voteremmo no, anche perché non è un provvedimento che fa parte del programma di governo ma pensiamo si possa tranquillamente tralasciare, non mi pare una priorità”.

Le Europee rischiano di mettere in crisi la maggioranza?
“No, a quello bastano le fughe in avanti di qualche consigliere che si fa confondere dalle opposizioni, sui punti programmatici della coalizione non c’è nessuna spaccatura. Le Europee sono elezioni che si svolgono con il sistema proporzionale, quindi è inevitabile che ciascuno faccia prevalere nella narrazione politica le differenze rispetto agli alleati. Chiaramente noi viviamo con la serenità di essere il primo partito d’Italia, al governo della città, della regione e della nazione e quindi viviamo la campagna elettorale con la responsabilità di chi governa e sa che non si può fermare tutto per cercare voti. Se altri vorranno farlo, se ne assumeranno le responsabilità”.


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